Si apprende che nella giornata di ieri un uomo ha telefonato nella sede dell’agenzia di comunicazione del giornalista Klaus Davi a Milano. L’uomo, che ha parlato direttamente con il massmediologo, ha detto di essere a conoscenza di chi fossero i complici di Vincenzo Ficara che nel 2002 assassinò Vincenzo Barreca, come accertò un processo in cui la Procura era rappresentata dal dottor Francesco Mollace. L’uomo ha detto di ‘portarsi questo segreto dentro da 20 anni’ e di non aver parlato per ‘paura’. L’uomo non ha voluto indicare il proprio nome ma non ha affatto escluso di volersi un domani rivolgere all’autorità giudiziaria. L’uomo sostiene di essere a conoscenza di alcuni fatti, in particolare di sapere ‘con certezza’ il nome di uno dei pali e di avere ‘fondati sospetti’ su un secondo complice che avrebbe aiutato Ficara.
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Il giornalista sta dedicando da molti mesi un’articolata inchiesta sulla mafia di Pellaro-Bocale-Lazzaro partendo dall’inchiesta Metameria. Davi è convinto che la cupola che controlla i tre quartieri di Reggio Calabria sia composta dai Barreca e da almeno altri due gruppi, uno dei quali particolarmente radicato nei cantieri e nelle realtà imprenditoriali.
Non è la prima volta che Davi riceve nel suo studio telefonate da personaggi “borderline”. Nell’aprile del 2020 a chiamarlo fu un certo Tonino Filocamo che iniziò a raccontare (senza rivelare il proprio nome) le vicende di Gino Molinetti e i presunti retroscena del delitto di Nino Gullì. Filocamo e Davi si incontrarono diverse volte quando lui era a tutti gli effetti un affiliato della cosca Serraino (una volta proprio a Pellaro dove li intravide il titolare di un Bed and Breakfast) ed ebbero colloqui e scambi di mail. Filocamo, come è noto, morì poi suicida a Lecce i primi di maggio di quest’anno, in circostanze mai chiarite…
“L’attendibilità dell’uomo che ha telefonato è ovviamente tutta da verificare ma quando arrivano a chiamare qualcosa di fondato potrebbe esserci, come accadde con Tonino Filocamo”, ha commentato Klaus Davi.