Mar. Ott 8th, 2024

La Suprema Corte esaminerà il ricorso dei difensori di Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, entrambi condannati all’ergastolo per l’omicidio di due carabinieri.

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Il 16 dicembre, il processo “‘Ndrangheta stragista” arriverà davanti alla Cassazione. La Sesta sezione della Suprema Corte discuterà il ricorso presentato dai legali di Giuseppe Graviano, esponente di spicco di Cosa Nostra, e di Rocco Santo Filippone, considerato un membro della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Entrambi sono stati condannati all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, assassinati in un agguato il 18 gennaio 1994 lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Scilla.

La sentenza della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, che ha confermato le condanne, evidenzia la convergenza di interessi tra ambienti criminali, massonici e politici, volta a destabilizzare lo Stato e sostituire la vecchia classe dirigente. Questo intreccio, sostenuto dall’impianto accusatorio dei pubblici ministeri Giuseppe Lombardo e Walter Ignazitto, è stato al centro del giudizio d’appello.

Gli avvocati di Graviano, Giuseppe Aloisio e Federico Vianelli, chiedono l’annullamento della sentenza, sostenendo che le motivazioni siano «contraddittorie e illogiche» e contestano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Gaspare Spatuzza, Antonino Lo Giudice e Consolato Villani, considerate elementi centrali nel processo. Nella stessa udienza, verrà discusso anche il ricorso degli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano, difensori di Rocco Santo Filippone.