Mar. Lug 16th, 2024
Un fermo immagine tratto da un video dei Carabinieri mostra un momento dell'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, coordinata dalla Dda di Catanzaro, per l'esecuzione di 19 provvedimenti di fermo emessi nei confronti di altrettanti esponenti della cosca di 'ndrangheta dei Perna, accusati di avere gestito un vasto traffico di stupefacenti articolato su una fitta rete di spaccio in grado di rifornire le "piazze" cosentine e del suo hinterland. ANSA/ CARABINIERI ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY

A processo anche madre fratello boss cosca del vibonese

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Domenico Mancuso, di 47 anni, fratello di Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, considerato a capo dell’ala armata del clan di Limbadi, è stato rinviato a giudizio, insieme alla madre Giulia Tripodi, 82 anni, con le accuse a vario titolo di riduzione e mantenimento in schiavitù e maltrattamenti in famiglia, aggravate dalle modalità mafiose. Il gup distrettuale di Catanzaro ha così accolto la richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro in relazione in relazione alle condizioni in cui sarebbe stata costretta a vivere la moglie di Mancuso, Ewlyna Pytlatrz, testimone di giustizia dal 2013 che sarebbe stata sorvegliata e picchiata. Il reato di usura viene contestato a Roberto Cuturello, 54 anni, di Limbadi, mentre il reato di favoreggiamento in usura ad Antonio Agostino, 63 anni, di Nicotera.

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