Ven. Nov 22nd, 2024

Le tesi accusatorie del maxiprocesso “European ’ndrangheta connection – Pollino” reggono anche in Cassazione. La sesta sezione penale, infatti, ha respinto i ricorsi presentati per 28 imputati e quello del procuratore generale, accogliendo parzialmente le argomentazioni difensive di altri 4 imputati.

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow


I giudici hanno disposto l’annullamento della sentenza con riferimento a Francesco Marando, (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile, Valerio Vianello Accorretti e Alessandro Bavaro) limitatamente al capo a45; ad Antonio Paparo, (avv. Donatella Nucera), limitatamente al capo a51; a Stefano Scalia, (avvocati Valeria Iaria e Antonio Femia) limitatamente all’aumento per continuazione; e a Fabio Giulio Rubino, (avv. Patrizia Sebastianelli) limitatamente all’aumento per continuazione apportato per il capo a59bis, e per l’effetto ha rinviato ad altra sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria «per nuovo giudizio su detti punti».


La Cassazione, infine, ha respinto i ricorsi presentati per gli altri imputati e quello del Procuratore Generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria. All’esito del secondo grado di giudizio la Corte di appello di Reggio Calabria ha disposto condanne per un totale di poco più di 3 secoli di reclusione, rideterminando le pene per 21 imputati e confermando la pena decisa dal gup in relazione ad altre 12 posizioni. Alcuni degli sconti di pena più rilevanti sono quelli che riguardano, in particolare, l’imputato Giuseppe Romeo (cl. 86), assolto dall’associazione per traffico di droga con la rideterminazione della pena da 20 anni a 10 per due reati di droga aggravati dall’articolo 80, ingente quantitativo, difeso dall’avv. Leone Fonte e in cassazione anche dall’avv. Valerio Spigarelli, nonché gli imputati Domenico Romeo, Francesco Luca Romeo, già condannati a 20 anni in primo grado, difesi dagli avvocati Vincenzo Nico D’Ascola, Mario Zangari e Sandro Furfaro. Sono state confermate le pesanti condanne a 20 anni di reclusione ciascuno per Antonio Pelle (cl. 62), Domenico Pelle (cl. 92) e Francesco Pelle (cl. 90).