Mer. Lug 17th, 2024

Cosimo Commisso, 69 anni, detto “Quagghia” elemento di spicco della criminalità organizzata calabrese e don Domenico Oppedisano, 88 anni, ritenuto il capo dei capi della ‘ndrangheta reggina non sono piu’ ritenuti “Soggeti socialmente pericolosi”. A metterlo nero su bianco sono stati i giudici del Tribunale di prevenzione di Reggio Calabria. Per i magistrati, infatti, sarebbero decaduti, vista l’età e la condizione di salute dei due anziani boss, i requisiti di pericolosità sociale attuale. I giudici accoglienzo le istenze dei difensori di don Mico Oppedisano avrebbero considerato rilevante la condotta disciplinare tenuta dal boss di Rosarno durante tutto il periodo detentivo e anche le patologie documentate dagli avvocati. Secondo la DDA reggina e stando ad alcune sentenze passate in giudicato Oppedisano in passato ha ricoperto una posizione di vertice della cupola mafiosa del mandamento reggino, oggi tuttavia il Tribunale di prevenzione ha revocato la misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza.
Stessa cosa per quel che riguarda Cosimo Commisso, anche per lui, infatti, sarebbero caduti i requisiti di pericolosità stando anche all’assoluzione rimediata recentemente nel corso del processo di revisione relativo a 5 accuse di omicidi e 3 di tentati omicidi commessi tra il 1989 ed il 1991.

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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it

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