Mar. Nov 5th, 2024

La Guardia di finanza di Crotone ha arrestato tre persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda diCatanzaro, denominata “Thomas”, sulle presunte ingerenze della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri sulle attività del Comune di Cutro. Gli arrestati sono Ottavio Rizzuto, attuale Presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo del Crotonese e già dirigente, dal 2007 a 2015, dell’Area tecnica del Comune di Cutro; Alfonso Sestito, medico cardiologo al Policlinico Gemelli di Roma e l’imprenditore Rosario Le Rose.

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I tre arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dei pm della Dda Paolo Sirleo e Domenico Guarascio su direttive del capo della Procura, Nicola Gratteri. La Guardia di finanza di Crotone, nel corso dell’indagine e dell’esecuzione degli arresti, si é avvalsa del concorso del Nucleo speciale Polizia valutaria. Le persone coinvolte nell’operazione sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e di estorsione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, reati questi ultimi tutti aggravati dalle modalità mafiose. “Le indagini consentono di asserire – é detto in una nota stampa della Dda di Catanzaro – come negli anni la cosca di ‘ndrangheta capeggiata dal Nicola Grande Aracri abbia esercitato la sua influenza sul Comune di Cutro gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico. Figura centrale di questa metastasi criminale era Ottavio Rizzato. La Guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione, ha eseguito una serie di perquisizioni nella sede legale e nelle filiali di Cutro e di Isola di Capo Rizzuto della Banca di credito cooperativo del Crotonese. Il quadro probatorio acquisito ha consentito di far luce sulle agevolazioni ed i favoritismi che Rizzuto ha effettuato a vantaggio delle cosche di ‘ndrangheta locali in ragione delle funzioni ricoperte nel tempo, con particolare riferimento all’imprenditore Rosario Le Rose. Quest’ultimo, attraverso l’attività commerciale Idro Impianti srl, è risultato essere affidatario di tutte le commesse del Comune di Cutro, dal 2007 al 2015, operando in sostanziale regime di monopolio”. La Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta “Thomas”, ha emesso un’informazione di garanzia nei confronti del boss Nicolino Grande Aracri, capo del Locale di ‘ndrangheta di Cutro e capo crimine della provincia di Crotone, attualmente detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Opera, a Milano.
“Le indagini – é detto nella nota stampa diffusa dalla Dda – consentono di asserire come negli anni il ‘locale’ di ‘ndrangheta capeggiato da Nicolino Grande Aracri abbia esercitato la sua influenza sul Comune di Cutro, gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico”

La Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta “Thomas”, ha emesso un’informazione di garanzia nei confronti di Nicola Adamo, ex vicepresidente della Regione Calabria. Nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione di stamattina, con l’esecuzione di tre arresti da parte della Guardia di finanza di Crotone, “sono stati acquisiti elementi – riferisce una nota stampa della Dda – relativi a un traffico di influenze illecite. Asse di congiunzione fra i diversi ambienti della società calabrese era il presidente della Banca di credito cooperativo del Crotonese Ottavio Rizzuto”, che é una delle tre persone arrestate nel corso dell’operazione. In tale contesto, informazioni di garanzia sono state notificate a Nicola Adamo ed a Giuseppe Tursi Prato, ex consigliere della Regione Calabria, “già condannato nel 2004 – é detto nel comunicato della Dda – per vari reati, fra cui quello di associazione mafiosa, per il reato di traffico di influenze illecite (art.346 bis del Codice penale .

Quattro appartenenti al Corpo della Guardia di finanza sono indagati nell’inchiesta “Thomas” sui presunti condizionamenti della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri sulle attività del Comune di Cutro, nel Crotonese. Lo riferisce una nota stampa della Dia di Catanzaro. “Ulteriori elementi probatori tratti dall’indagine – é detto nel comunicato della Dda – afferiscono condotte delittuose attuate da quattro appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, in servizio e in congedo, che, attraverso l’abusiva consultazione delle banche dati in uso al Corpo, attingevano informazioni riservate ovvero coperte dal segreto istruttorio in favore di terzi soggetti, provvedendo ad informarli su attività di polizia giudiziaria o economico finanziaria in itinere, compiendo, altresì, gravi omissioni, non denunciando reati in corso di attuazione ovvero fatti suscettibili di approfondimenti investigativi”.

Denaro contante, oggetti preziosi, altri beni e utilità tra le quali anche prestazioni sessuali. Era quanto gli indagati nell’inchiesta della Dda di Salerno promettevano e consegnavano al magistrato, presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro nonché presidente della Commissione provinciale tributaria del capoluogo calabrese, in cambio del suo intervento “per ottenere, in processi penali, civili e in cause tributarie – è detto in un comunicato – sentenze o comunque provvedimenti favorevoli a terze persone concorrenti nel reato corruttivo. In taluni casi i provvedimenti favorevoli richiesti al magistrato e da quest’ultimo promessi e/o assicurati erano diretti a vanificare, mediante assoluzioni o consistenti riduzioni di pena, sentenze di condanna pronunciate in primo grado dai tribunali del distretto, provvedimenti di misure di prevenzione, già definite in primo grado o sequestri patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, nonché sentenze in cause civili e accertamenti tributari”.

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO