Sab. Ago 10th, 2024

Il mese di marzo del 2024 dedicato alla criminalità organizzata calabrese che dal Reggino ha allungato i suoi tentacoli in tutto il mondo

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L’arena dello Stretto, con la statua di Atena combattente che sorveglia la città, è uno dei dodici scatti finiti nel nuovo calendario della Direzione investigativa antimafia, diretta dal generale di corpo d’armata della Guardia di finanza, Michele Carbone.

Nella pagina dedicata al mese di marzo del 2024, la foto della dea Atena ha per riflesso quella stilizzata dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: due vittime illustri dello stragismo mafioso di Totò Riina e dei corleonesi.

Le foto sono corredate da due testi che, in breve, provano a raccontare cosa è la ‘ndrangheta in Calabria e non solo. Una organizzazione criminale che, come si legge nel calendario della Direzione investigativa antimafia, ha nel traffico di sostanze stupefacenti il suo core business ma che, negli ultimi anni, è riuscita a dimostrare grandi capacità di adattamento, finendo per avvelenare i pozzi dell’economia nazionale ed internazionale.

“La spiccata capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta – si legge nel testo – nell’economia legale ha condizionato non solo lo sviluppo e la crescita del territorio, ma anche influenzato l’andamento delle istituzioni locali, prioritariamente finalizzato ad acquisire il controllo delle risorse connesse con gli appalti pubblici”.

Una mafia imprenditrice, anche se legata agli stereotipi arcaici di mafia legata al territorio e all’onore, che da Reggio Calabria si è mossa alla conquista di tutta la penisola ed ha trasferito lontano dalla sua casa madre il proprio modo di essere illegale.

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