Ven. Nov 22nd, 2024

Il massmediologo: non sono preoccupato, pensiamo alla pandemia

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“Il clan Molinetti si vendicherà. Stai attento perché i Molinetti te la vogliono fare pagare perché tu hai puntato i fari addosso contro di loro e ora che loro sono in carcere per loro è meglio che ora succede qualcosa a te”. Klaus Davi, giornalista collaboratore di “Fatti e Misfatti” su TgCom24 e noto massmediologo, rende nota la lettera arrivata nei giorni scorsi nella sede della sua agenzia di Milano, lettera scritta al computer a firma “Eclissi”. Il testo contiene altre articolate informazioni sui presunti movimenti economico-finanziari dei clan. Una missiva a firma “Eclissi” era già stata recapitata al giornalista nelle scorse settimane. Simili lettere sono state recapitate anche ad altre persone e istituzioni, comprese le forze dell’ordine.

Nessuna preoccupazione da parte del giornalista per questo avvertimento: «È cosa ben nota ed è agli atti che ho rifiutato scorte e vigilanze propostemi dalla Prefettura di Reggio e dal precedente questore, il dottor Raffaele Grassi, e che giro da solo in lungo e in largo l’Italia per lavoro. Non mi sono mai sentito in pericolo e non considero questa lettera una minaccia, anche se per primo ho scritto che Gino “la belva” controlla un esercito di 70 persone. Quando sono a Reggio Calabria risiedo del quartiere Archi. A Milano tutti ormai sanno dove abito, anche a seguito dei continui crolli del cratere della metropolitana proprio sotto casa mia. Non ho mai avuto nessun sentore nemmeno di essere pedinato. Solo di recente mi è arrivata una mail con riferimento a cose mie personali ma non ho dato più di tanto peso».

Nell’ultimo libro del giornalista “I Killer della ‘Ndrangheta”, edito da Piemme (https://www.amazon.it/killer-della-ndrangheta-Klaus-Davi/dp/8856675390), c’è un capitolo dedicato ai Molinetti. Klaus Davi ha diffuso alcuni poster satirici che raffigurano il presunto sicario truccato da donna, assieme ad altri killer della ‘Ndrangheta. Una battaglia che dura da anni tanto che l’esponente della ‘Ndrangheta ha intentato una causa contro il giornalista che però è stata archiviata dal Tribunale di Milano.