Ven. Nov 22nd, 2024

Un carabiniere della Stazione di Briatico, nel Vibonese, era stato preso di mira dal clan locale degli Accorinti-Melluso, che aveva pianificato nei minimi dettagli il suo omicidio. A rivelarlo è stato il collaboratore di giustizia Antonio Accorinti, appartenente al clan omonimo di Briatico, durante la sua deposizione davanti al Tribunale di Vibo Valentia nel maxiprocesso scaturito dalle operazioni della Dda di Catanzaro, denominate Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium.

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Secondo il collaboratore, il carabiniere era malvisto dal clan perché svolgeva il suo lavoro con troppa dedizione. Il piano prevedeva di ucciderlo mentre praticava pesca subacquea in zone isolate della scogliera di Briatico. Un membro del clan avrebbe dovuto immergersi per eliminarlo, mentre un gommone con altri affiliati avrebbe poi recuperato il corpo per farlo sparire. In aula, Antonio Accorinti ha raccontato di aver riflettuto a lungo su questo piano e di aver deciso di rinunciare, poiché, avendo già procedimenti penali in corso per aver offeso e minacciato quel carabiniere, un suo omicidio avrebbe immediatamente attirato su di lui i sospetti delle forze dell’ordine.