Sab. Lug 27th, 2024
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Operazione della Squadra mobile di Catanzaro

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La Squadra mobile di Catanzaro,

supportata in fase esecutiva dal Reparto Prevenzione Crimine

“Calabria”, ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa

dal Gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di

Catanzaro, nei confronti di 5 soggetti, accusati, a vario

titolo, di estorsione, continuata e aggravata dal metodo

mafioso, tentata estorsione, plurimi episodi di furto con

violenza e travisamenti, tentato furto in abitazione, perpetrati

ai danni di un imprenditore di Catanzaro e della sua impresa

edile. Uno dei cinque indagati è destinatario della misura della

custodia cautelare in carcere mentre gli altri 4 sono stati

sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini della Mobile, con

il coordinamento della Dda, su una lunga serie di episodi

delittuosi commessi ai danni di un imprenditore e della sua

impresa operante nel commercio di materiali edili e

specializzata nella costruzione di edifici e ristrutturazione di

immobili di medie e grandi dimensioni. L’attività, svolta con

osservazioni e pedinamenti e supportata da attività tecniche, ha

permesso di ricostruire uno scenario più ampio rispetto a quella

che appariva dai singoli reati contro il patrimonio. Secondo

l’accusa è emersa infatti la condizione di assoggettamento della

vittima, vissuta con una sorta di rassegnazione naturale

rispetto all’agire degli indagati che nel tempo erano riusciti

ad imporre all’impresa una sorta di guardiania al cessare della

quale ha avuto inizio una serie di furti e condotte vessatorie

nei confronti dell’imprenditore. In particolare, in un’occasione

è stato asportato materiale edile di proprietà dell’azienda, poi

trovato da personale della Squadra mobile in una zona di folta

boscaglia, e nel periodo successivo, tra maggio e luglio del

2020, si sono verificati tre tentati furti, anche con

danneggiamento, sia all’azienda che all’abitazione

dell’imprenditore. In quest’ultimo caso, le indagini hanno

consentito di ricostruire le fasi prodromiche e organizzative

dell’evento permettendo di evitare che il reato fosse consumato

grazie ad interventi mirati degli investigatori.

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