Sab. Lug 27th, 2024

Sarebbe finito nelle mani sbagliate di persone senza scrupoli, che approfittando del suo stato di bisogno l’avrebbero minacciato, brutalmente malmentato pur di ottenere quei prestiti concessi a tassi di interesse vertiginosi, vessato in più di un’occasione nell’arco di tempo che va dal 2013 al 2016. Con le accuse di usura, estorsione e minaccia, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose, il gup distrettuale di Catanzaro ha rinviato a giudizio Luigi Greco, 70 anni, di Cropani; Carmine Tropea, 37 anni, di Catanzaro; Alex Correale, 30 anni, di Catanzaro e Renzo Tropea, 39 anni, residente a Cropani. I fatti si sarebbero verificati proprio a Cropani, nel Catanzarese, i primi due avrebbero consegnato ad un imprenditore, oggi testimone di giustizia, duemila euro, richiedendo 300 euro al mese a titolo di interesse, Carmine Tropea poi, avendo acquistato un ulteriore credito di 4mila euro vantato da un’altra persona, detta Luigi, nei confronti dello stesso imprenditore, avrebbe preteso la consegna da parte di quest’ultimo, a titolo di interesse di una somma complessiva maggiorata, non più di 300 ma di 900 euro. L’imprenditore non avrebbe restituito l’importo nei termini richiesti: in alcuni casi avrebbe dato 600 euro, in altri 400 e in altri ancora 250 e in un’occasione, secondo le ipotesi accusatorie, un assegno bancario di mille euro e Carmine Tropea avrebbe fatto firmato alla compagna della vittima  36 cambiali dell’importo di 900 euro ciascuna.

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“Tu pagami se no ti tiro i capelli ad uno ad uno”

Carmine Tropea e Alex Correale, insieme ad altre persone allo stato non identificate, avrebbero estorto danaro alla vittima. Il primo avrebbe minacciato l’imprenditore, ammonendolo:  “tu pagami se non ti tiro i capelli ad uno ad uno” e l’avrebbe malmenato brutalmente, scagliandogli contro un tavolo e mentre si trovava a terra, insieme a Correale, lo avrebbe costretto ad onorare il debito usuraio secondo i suoi accordi. Una serie di percosse che hanno provocato alla vittima contusioni multiple, un’escoriazione alla piramide nasale, trauma alla regione lombare destra e all’ emitorace sinistro, nonché un trauma cranico facciale. In questo contesto Renzo Tropea, sempre secondo le ipotesi accusatorie avrebbe costretto la vittima a non sporgere denuncia per l’aggressione subita, contattando la compagna dell’imprenditore, mentre questi si trovava al Pronto soccorso per le ferite riportate in seguito alla violenza subita. Tutti reati aggravati dalla mafiosità: gli imputati avrebbero agevolato la cosca di ‘ndrangheta della famiglia Tropea. Il processo nei loro confronti inizierà il prossimo 12 aprile e spetterà agli avvocati difensori Angela La Gamma, Gregorio Viscomi, Saverio Loiero e Luigi Falcone tentare di smontare le ipotesi di accusa.

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