Ven. Nov 22nd, 2024

Il legale ‘ bossoli e lettere anonime non si sente sicuro ’

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Una busta con bossoli calibro 9 e un biglietto laconico quanto esplicativo ‘ per Klaus Davi‘ ritrovata qualche giorno fa presso una scuola elementare di Reggio Calabria. Un messaggio non proprio rassicurante che ha spinto Davi – si apprende- a inviare alla prefettura di Milano, città dove risiede e lavora, la richiesta di poter avviare le pratiche per il porto d’armi. Le motivazioni sono affidate al legale del giornalista Eugenio Minniti ‘ il mio assistito è stato oggetto di continue minacce sia in Calabria che a Milano come ricordato ieri dal procuratore di Reggio Calabria  Giovanni Bombardieri . Tutti sanno dove abita perché il palazzo dove risiede è stato evacuato diverse volte a seguito di crolli nei cantieri della metropolitana situati proprio sotto l’edificio dove risiede. Articoli e servizi televisivi sulla vicenda sono a tutt’oggi individuabili su Google con tanto di intervista al giornalista realizzate a suo tempo. Non solo: il suo appartamento – aggiunge Minniti –  è stato oggetto di attenzioni da parte di ladri appartenenti ai gruppi Rom. Di qui la   richiesta inviata alla prefettura dal giornalista . ‘Il mio assistito non fa richiesta di una scorta o tutela – ha precisato Minniti – perché incompatibili con il genere di lavoro svolto nei territori finalizzato a raccontare   le più importanti famiglie di Ndrangheta e mafia nei territori come fa da anni. E non ritiene che – nonostante il messaggio con proiettili –  potrebbe succedere qualcosa in Calabria o Sicilia. Si sente invece molto più esposto a Milano una città dove esiste una mafia dormiente con centinaia di affiliati che operano nel settore del narcotraffico. Come più volte sostenuto da Davi anche nelle sue inchieste a Milano esiste una rete criminale   che agisce e opera nei quartieri bene e dell’alta borghesia. E tutti sanno dove abita.” Minniti aggiunge: ‘Decine e decine di lettere anonime sono state recapitate nella sede della sua agenzia nel centro di Milano, prova concreta che gli ambienti criminali hanno anche ben presente dove il massmediologo vive ma anche lavora. Proprio ieri in merito ai bossoli ritrovati indirizzati a Davi, il procuratore distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri a margine di una conferenza stampa, ha garantito massima attenzione da parte della Procura sulla vicenda.” “Ringrazio davvero il Procuratore – ha detto Davi –  ma io vivo a Milano e qui non si è fatta viva nessuno delle istituzioni preposte alla sicurezza dei cittadini. “Avranno fatto le loro valutazioni per le quali ho il massimo rispetto, ma la pelle e mia e quindi meglio prevenire..”.’ Di qui la ferma richiesta del giornalista rivolta alle autorità milanesi di poter usare un’arma in caso di ‘visite’ non gradite nella sua abitazione a Milano o nella sede della sua agenzia come preannunciato dagli ultimi messaggi minatori.”