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La Gip Cotroneo : Barreca ‘rivendico” un territorio che non era più suo… ma allora di chi era, si chiede Davi?

Il giornalista italo svizzero non demorde e con un lungo post su Facebook torna sulle vicende di Pellaro e Bocale. “L’inchiesta Metameria si dimostra un pozzo di informazioni da cui attingere per fare ulteriori inchieste giornalistiche e scrivere quelle verità non ancora emerse.”

“Il rapporto di Molinetti-Pellaro è di lunga, lunghissima data non è un mistero per nessuno. E risale agli anni della sua latitanza quando fu accusato tra le altre cose di essere un killer del giudice Scopelliti. Una fonte qualificata conferma una certezza molto diffusa nella Ndrangheta e forse anche citata in qualche procedimento passato” scrive.

“ll legame Molinetti Pellaro era molto forte ma il punto è un altro ; chi curò la sua latitanza visto che fu arrestato proprio a Pellaro se non andiamo errati proprio dal maresciallo Piazza? Qui le ipotesi si sprecano e anche le ‘tragedie’. Si parla di due fratelli molto introdotti nella ‘Ndrangheta del posto che con Gino mantennero un legame consolidato negli anni fino ad arrivare al famigerato tabacchino della 106. Ma sono voci e le prove non ci sono” riconosce Davi.

I legami fra gli Arcoti e la zona di Pellaro sono ben noti, radicati e si perdono nella notte dei tempi. Un ruolo quelli di Archi lo giocarono sicuramente in occasione dell’omicidio di Vincenzo Barreca su cui una verità giudiziaria è stata scritta in modo chiaro e netto, attribuendolo a Vincenzo Ficara. Ma chi ha armato la mano del Ficara non è dato sapere. Chi accompagnò in auto Ficara non è dato sapere. Chi diede l’ok a Ficara non è dato sapere, anche se l’autorità giudiziaria – va detto chiaramente – e le forze di Polizia non si sono certo risparmiate per ricercare la verità. Sempre che qualcuno non decida di parlare cosa sempre possibile come abbiamo visto in altre occasioni sempre piu frequenti….

Il giornalista torna quindi sul caso del tabacchino di Pellaro della 106. “La prova della presenza di Molinetti sul territorio nel 2018′ dice sicuro del fatto suo. Nell’ indagine Metameria Molinetti viene citato più volte ma mai ricorre l’episodio del tabacchino nonostante la presenza fissa e vistosa per mesi e mesi di Ciccio Saraceno nel locale. Non si può escludere che in questa vicenda si annidino contatti e relazioni consolidate negli anni fra gli ‘scissionisti’ e alcuni soggetti pellaresi” annota Davi.

Davi scrisse un articolo già nel marzo del 2018 in cui segnalava la presenza di affiliati di Molinetti nel tabacchino proprio su FB.

“La storia ‘criminale’ di Pellaro Bocale Lazzaro è ancora in buona parte da scrivere come tutti sanno. Prendendo spunto dalla parole di Tommasina Cotroneo in Metamaria si legge a pagina : “Uscito dì galera, Barreca Filippo chiamava a raccolta i capi delle

cosche alleate (Dc Stefano-Tegano e Libri) al fine di RIVENDICARE – sottolinea la magistrata – il

proprio predominio in materia di estorsioni ed ingerenze in appalti sul

territorio di propria spettanza e sul quale la cosca Barreca aveva

dominato da sempre negli annI”, scrive Klaus Davi

Poiché un magistrato di questa levatura non usa le parole a caso si ricorda che la Treccani dice chiaramente ed inequivocabilmente : ” rivendicare significa richiedere la restituzione di cosa propria sulla quale ALTRI esercita illeggittimamente la proprietà”.

Quindi da una parte gli inquirenti riconoscono che qualcuno aveva SOTTRATTO il territorio al Barreca che lui pero’ considerava ‘suo territorio’ (pag 128 Metameria) . Lo conferma la Polizia Giudiziaria che a pagina 1129 parla di ‘riapppropriazione’ del territorio da parte del Barreca . Proprio cosi : riappropriazione. Quindi se le parole non sono un gioco del lotto, qualcuno glielo aveva tolto.

Dall’altra, non è (per il momento chiaro) chiaro chi fossero questi ‘altri’. Siano essi gli stessi Barreca attraverso interposte persone o parenti stretti (ma in questo caso cadrebbe il concetto messo nero su bianco dagli inquirenti di RIAPPROPRIAZIONE o di RIVENDICAZIONE del territorio poiché non avrebbe alcun senso una riappropriazione di quello che è già tuo, su questo siamo tutti d’accordo ….) ; gli Arcoti attraverso alleati territoriali o qualche cosca di Reggio Sud o ancora qualche cane sciolto o ancora qualcuno della tua famiglia che magari ha usato il brand Barreca per riscuotere il pizzo, aprire cave, aprire locali, aprire cantieri e tenersi i soldi per se, fare una montagna di soldi con l’edilizia e , chi può escluderlo, usare questi soldi anche per corrompere o depistare…….

Sul piano giornalistico ci sembra chiaro che una vacatio di potere trentennale meriti un approfondimento anche perché non è proprio vero che manchino episodi e denunce significative e indicative che un ‘sistema’ esisteva . Sicuramente sarebbe opportuno riconsiderare la denuncia di Laganà contro Spanti (poi ritirata, un altro episodio oscuro apparentemente passato in cavalleria come se nulla fosse ) di cui si parla in ‘Metameria’. Poi quella di un altro imprenditore del posto della quale parleremo a breve e di cui siamo venuti a conoscenza. E un terzo indizio la dichiarazione di Barreca – sempre gli atti di Metameria – che disconosce il clamoroso attentato a Vincenzino Greco genero del Maresciallo Piazza e lo attribuisce ad ‘altri’. Ma chi sono questi fantasmi? Chi sono questi altri? Noi faremo la nostra parte per cercare di chiarire….coi limiti enormi che abbiamo. Lo dobbiamo alle vittime della mafia, lo dobbiamo ai pellaresi che subiscono questi altri da 30 anni, lo dobbiamo a tutti i reggini e e alla Calabria tutta terra che ha solo bisogno di verità.