Mar. Lug 16th, 2024

La Commissione consiliare antidrangheta, presieduta da Arturo Bova, ha avviato nel corso della seduta odierna la prima parte di un più vasto programma di audizioni per arricchire con suggerimenti e indicazioni specifiche il testo di base della legge antindrangheta che sarà proposta alla valutazione della Commissione ed all’eventuale approvazione del Consiglio regionale.

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“L’ampiezza e la qualità delle associazioni che hanno oggi risposto al nostro invito – ha detto Bova a conclusione dei lavori – preconizza un percorso di confronto e di attenzione particolarmente significativo. I rappresentanti del Cereso, Alef Calabria, Banca d’Italia, Fidart Calabria, Associazione antiracket, Abi Calabria, Banca Etica e Lega Coop di Catanzaro,  hanno dato prova del loro interesse affinché in Calabria si apra una fase nuova nella lotta al crimine organizzato e mafioso con l’utilizzo di strumenti giuridici ed economici atti a prevenire e, ove possibile, mitigare il potenziale dei danni che l’agire mafioso perpetra contro operatori economici e associazioni impegnate nel sociale. Oggi mi è sembrato di cogliere tra i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni presenti una rinnovata volontà di opporsi con gli strumenti che la democrazia mette a disposizione contro chi pretende di vivere alle spalle degli altri minacciando o, addirittura, aggredendo fisicamente chi si oppone al giogo mafioso per salvaguardare se stesso, la propria famiglia e l’attività d’impresa. Voglio inoltre sottolineare la mia particolare soddisfazione per la presenza alla seduta di oggi dei rappresentanti della Banca d’Italia e dell’Abi. Si tratta di due istituzioni di valore internazionale che hanno dato ampia disponibilità a fare parte di un Tavolo di confronto che contiamo di rendere operativo prima di Natale prossimo per verificare concretamente con tutte le organizzazioni interessate l’implementazione, tra le altre cose, di ogni strumento utile a rendere fruibile a condizioni meno onerose l’accesso al credito per le imprese calabresi le cui caratteristiche, salvo una percentuale minima, non consente un sufficiente accumulo mobiliare fino all’autosufficienza. Tutto ciò crea le condizioni e favorisce gli spazi all’azione dell’esercizio dell’usura, il cui obiettivo finale ormai acclarato è la conquista dell’impresa a causa degli alti tassi
imposti a chi è costretto a contrarre debito usurario”.
“La nuova legge che andremo a discutere – ha concluso Bova – dovrà dunque tenere conto dell’apporto del variegato mondo della società civile codificandone le richieste per irrobustire la linea di demarcazione con il mondo criminale”.

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