Mer. Lug 3rd, 2024

Estorsioni e Intimidazioni: La Mano Lunga della Criminalità Organizzata nelle Preserre Vibonesi

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Un’imprenditoria sotto scacco: la storia di un’azienda che vede il suo giro d’affari esplodere, passando da 11 a oltre 900 fatture in un anno grazie all’appoggio di un capoclan della ’ndrangheta. Gli inquirenti scoprono che dietro il boom della ditta c’è l’ombra di Angelo Maiolo, uno dei boss del clan di Acquaro, le cui minacce e intimidazioni piegano i concorrenti e forzano gli imprenditori locali a comprare la merce sponsorizzata dalla cosca.

Le Indagini e le Scoperte

La vicenda inizia nell’estate del 2018, quando una bottiglia incendiaria e due cartucce di fucile calibro 12 vengono trovate nei pressi di un’attività commerciale del Vibonese, seguite da un’immediata mancanza di collaborazione da parte dei proprietari, visibilmente intimoriti. Nonostante ciò, le forze dell’ordine continuano a indagare, scoprendo un collegamento tra questi atti intimidatori e l’arrivo di un nuovo fornitore poco dopo i ritrovamenti. A questo punto, entra in scena Angelo Maiolo, che pur senza proferire parola, assiste alle trattative per la vendita della merce, esercitando una pressione silenziosa ma potente sull’imprenditore.

Il Ruolo di Angelo Maiolo e l’Incremento del Fatturato

L’analisi dei conti della ditta sponsorizzata dal clan rivela una crescita impressionante del fatturato: dalle 11 fatture emesse nel 2017, si passa a 925 nel periodo tra gennaio e ottobre 2018. Questo incremento è attribuito all’attività estorsiva e alle minacce di Maiolo, che suggerisce ai suoi uomini di fermare i concorrenti in piazza e minacciarli di morte, garantendo così il monopolio della distribuzione dei loro prodotti.

Il Metodo della ’Ndrangheta

Maiolo non si limita a intimidire i fornitori. I suoi metodi brutali includono minacce di esplosioni e violenza fisica contro chiunque non si adegui alle sue regole di mercato. Gli imprenditori che avessero acquistato merce da altri fornitori sarebbero stati puniti duramente. La strategia è chiara: usare la paura e la forza per eliminare la concorrenza e garantire guadagni illeciti.

La Giustizia alla Fine Presenta il Conto

Questa storia di estorsione e intimidazione nelle Preserre vibonesi mette in luce il modo in cui la ’ndrangheta influenza l’economia locale, costringendo gli imprenditori a piegarsi alle sue regole. Ma alla fine, nonostante l’aumento vertiginoso del fatturato, i conti con la giustizia arrivano per tutti. L’inchiesta della Dda di Catanzaro continua, determinata a smantellare il sistema criminale che soffoca l’imprenditoria onesta.

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