Procuratore aggiunto: professionisti consapevoli di lavorare per ‘ndranghetisti
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“I clan avevano sottomesso l’amministrazione comunale ai loro voleri in cambio di appoggi elettorali e imponevano in maniera asfissiante il pagamento delle tangenti a chiunque fosse interessato a fare impresa. Talvolta anche preventivamente”. E’ quanto ha detto il procuratore aggiunto Gaetano Paci durante la conferenza stampa in seguito ai 48 arresti avvenuti questa mattina, a Taurianova, in seguito all’operazione’ Terramara’ condotta da Polizia di Stato, Guardia di finanza e carabinieri. In occasione delle prime elezioni seguite al commissariamento, in cambio dell’appoggio elettorale, l’ex sindaco avrebbe promesso ai clan aiuto e sostegno per riconvertire una serie di terreni agricoli in area industriale, da destinare alla costruzione di un impianto fotovoltaico. Si trattava, è emerso dalle indagini, del feudo della famiglia De Riso, “aggredito e spezzettato dalla ‘ndrangheta – ha detto Paci – per riutilizzarlo ai fini della realizzazione di un grande impianto fotovoltaico e per costruire serre agricole”. “Grazie ai buoni uffici dell’amministrazione comunale di Taurianova – spiega il procuratore aggiunto – i clan, attraverso il cambio della destinazione d’uso dei terreni sfruttavano le provvidenze pubbliche per realizzare i propri obiettivi”. “Le famiglie di Taurianova – continua Paci – erano in grado di miscelare vecchio e nuovo, avanguardistico e arcaico. Le vicende del Comune rispondono a questa logica perché si passa dalle estorsioni a tappeto alla capacità di sviluppare progetti imprenditoriali complessi. E questo è stato possibile solo grazie alla collaborazione di professionisti, consapevoli di lavorare per la ‘ndrangheta”.