Appello di Klaus Davi ad affiliati e ‘ndranghetisti ospite questa mattina della TGR edizione Calabria su Rai 3. Nel commentare il grave atto intimidatorio che lo ha riguardato a Reggio Calabria nei giorni scorsi, dove è stato rinvenuto un biglietto con proiettile sul quale era scritto ‘questo è per Klaus Davi’ davanti a una nota scuola elementare del centro città, il massmediologo si è rivolto direttamente a mafiosi ed affiliati: “Non è difficile rintracciarmi: tutti sanno dove abito e tutti sanno quale posto frequento a Reggio Calabria e in Calabria. Vi rivolgo questo accorato appello: se dovete colpire – ma spero di no – colpite me ma lasciate fuori i bambini. Non mettete in mezzo i giovani in questa storia”. Il giornalista aggiunge: “Spero che le indagini portino presto a dei risultati perché su queste cose c’è poco da scherzare, era inevitabile che si andasse a una resa dei conti. È stato forse superficiale sottovalutarlo. Ora siamo arrivati al punto”.
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Davi ha anche ribadito il suo amore per la Calabria: “I calabresi mi hanno adottato come fossi un figlio. Omertà? C’è più omertà a Milano che in tutta la Calabria messa insieme. Basti vedere che nessuno nel capoluogo lombardo parla di ‘borghesia mafiosa’. E quando parlo di borghesia non mi riferisco a una generica zona grigia, mi riferisco ai salotti buoni… Chissà come mai, visto che siamo noi il primo cliente della ‘Ndrangheta e quindi finanziatori della mafia, c’è un meccanismo collettivo autoassolutorio. Dove finiscono tutti i soldi di Camorra e ‘Ndrangheta? A Milano queste frasi è pericoloso dirle… credimi”.