La sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Ernesto Madafferi, 48 anni, indagato nell’inchiesta «Hybris» contro le cosche Molè- Piromalli di Gioia Tauro. Lo rendono noto i difensori del Madaffari, gli avvocati Staiano, Contestabile e Giovinazzo. Ernesto Madaffari era stato arrestato lo scorso marzo nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, sugli equilibri fotografa tra le cosche Molè e Piromalli, successivamente all’omicidio del boss Rocco Molè, fatto avvenuto a Gioia Tauro il 1 febbraio del 2008.
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I giudici reggini, alla luce delle risultanze dell’inchiesta «Hybris», avevano indicato Ernesto Madaffari come il capo organizzatore della cosca Molè, nonostante fosse detenuto agli arresti domiciliari, nonchè mandante del danneggiamento avvenuto il 15 ottobre 2020 ai danni del motopeschereccio «Italia II GT 593», reato che si innestava nell’estorsione ai danni dell’imprenditore ittico Alessandro Cutrì.
Cutrì, secondo le indagini, era sottoposto ad una doppia costrizione dalle due consorterie, ma sulla questione, i legali hanno contestato «l’illogicità» dell’ordinanza di custodia cautelare e il quadro probatorio posto alla base della gravità indiziaria del Madaffari tirato in ballo «esclusivamente – scrivono gli avvocati in una nota – da conversazioni intercettate da soggetti appartenenti alla cosca avversaria». Madafferi rimarrà comunque in carcere in attesa di un nuovo giudicato del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria.