Mar. Lug 16th, 2024
 

Una figura strategica per la cosca Gallace, alla quale Francesco Riitano è legato da stretti legami di sangue, in quanto cugino, da parte materna, di Vincenzo Gallace, ritenuto a capo dell’omonima temibile cosca di Guardavalle. Figura strategica per l’elevato spessore criminale di “Cicciariello Andreacchio”, uomo di mondo e sicuro di sé, per la sua funzione di tramite con i cartelli colombiani e per il suo ruolo di broker nell’importazione di ingenti carichi di cocaina dal Sud America. Proprio in virtù della sua caratura criminale, secondo gli inquirenti, Riitano avrebbe goduto, durante la sua latitanza, dell’esistenza di una capillare rete di fiancheggiamento che gli avrebbe garantito, fino a mercoledì scorso, di sfuggire alle intense ricerche dei reparti investigativi dei carabinieri, muovendosi con disinvoltura fra Italia, Europa e pare nello stesso Sud America, in Brasile. Non è da escludere che da latitante abbia continuato la sua attività illecita. L’operazione “Area 51”, sfociata nelle condanne degli indagati, aveva rivelato i metodi e le tecnologie sofisticate utilizzate per i traffici di cocaina gestiti dalla locale di ‘ndrangheta di Arluno nel Milanese, propaggine della cosca calabrese: telefoni blackberry criptati e automobili con il doppio fondo, con cui trasportare la droga per tutta la penisola. Gli investigatori avevano scoperto che la droga arrivava dalla Colombia, faceva “scalo” all’aeroporto di Malpensa e da lì, grazie ad alcuni infiltrati del gruppo criminale, veniva immessa nella rete di distribuzione per ricavi da capogiro. E intanto sulla rete di fiancheggiamento sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

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FONTE GAZZETTA DEL SUD le.va.

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