Gio. Ago 15th, 2024

Alidad Shiri, giornalista bolzanino, non trova la forza di confessare alla propria zia l’assenza del corpo del giovane parente disperso nel naufragio.

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Le parole di Alidad Shiri, insieme alle testimonianze e alle riflessioni degli altri intervenuti, mettono in evidenza la tragedia umana e sociale che si cela dietro eventi come il naufragio di Cutro e le politiche migratorie adottate. La richiesta di verità, giustizia e umanità è centrale, e la denuncia del comportamento del governo italiano risulta forte e chiara.

La proposta di creare corridoi legali per favorire l’ingresso di persone per studio, ricerca e lavoro, anziché adottare politiche di emergenza, è un’alternativa concreta e umanitaria. Si sottolinea anche l’importanza di potenziare il sistema di accoglienza per garantire un’inclusione e integrazione efficaci.

Eventi come questo e le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime sono cruciali per mantenere viva la memoria delle tragedie legate alle migrazioni e per spingere verso un cambiamento delle politiche migratorie basato sui principi di umanità, dignità e solidarietà.

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