Lun. Ago 5th, 2024

I sistemi informatici di navigazione segnalavano la presenza di una barca a vela con 67 migranti a bordo, ma le operazioni di soccorso sono scattate solo dopo il disastro.

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La notte del 16 giugno scorso, al largo delle coste calabresi, un’imbarcazione a vela con 67 migranti a bordo è naufragata, causando una tragedia evitabile. Un particolare inquietante emerge dalle comunicazioni ufficiali: tre giorni prima del disastro, i sistemi informatici di navigazione avevano già lanciato un allarme riguardante la barca a vela, ma nessuno è intervenuto.

Il giornalista Sergio Scandura ha reso noto su X un dispaccio di allerta SAR (Search and Rescue) trasmesso via InmarSAT dall’ITMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma. Il messaggio, identificato come caso SAR numero 967, informava “tutte le navi in transito nell’area” della presenza di una barca a vela con 67 migranti, la cui ultima posizione conosciuta era LAT 37 11N LONG 017 40E alle ore 10:00 LT del 13 giugno. La Guardia Costiera Italiana sollecitava a prestare attenzione e segnalare ogni possibile avvistamento.

«Al momento non risultano riscontri su questo evento SAR – spiega Scandura – la cui ultima posizione nota risale a giovedì 13 giugno. Non è chiaro quale sia stata la fonte della segnalazione: avvistamento aereo o marittimo, un caso Alarm Phone, una telefonata satellitare dei naufraghi al numero di emergenza ITMRCC o una segnalazione dei parenti delle persone a bordo».

La possibilità che si tratti proprio del naufragio avvenuto a 120 miglia da Roccella Jonica non è da escludere. I racconti dei sopravvissuti riferiscono di numerose navi che sono passate senza prestare soccorso, fino all’arrivo di un veliero francese che ha lanciato il mayday. Solo allora, la sala operativa della Guardia Costiera ha aperto l’evento SAR e inviato le motovedette sul posto.

La domanda che sorge spontanea è perché nessuno si sia mosso per tre giorni per cercare la barca a vela segnalata. Il ritardo nelle operazioni di soccorso solleva interrogativi preoccupanti sulla gestione delle emergenze in mare e sulla responsabilità delle autorità coinvolte.

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