Mer. Lug 17th, 2024

Sono 70, di cui 64 identificate, le salme finora recuperate in seguito al naufragio di una nave carica di migranti davanti alla spiaggia di Cutro, nel Crotonese. Lo rende noto la Prefettura, dopo la riunione del Centro Coordinamento ricerche. Le vittime identificate sono di nazionalità afgana (57), pakistana (3), tunisina (1), iraniana (1), siriana (1) e palestinese (1). I superstiti risultano in totale 79 di cui 10 ricoverati. “Le ricerche – comunica la prefettura – sempre coordinate dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, proseguiranno ad oltranza con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori, droni e con il personale di presidio a terra della Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale. È in atto – si fa sapere – l’iter per l’espatrio di alcune delle salme rispetto alle quali risultano già formalizzate e complete dal punto di vista procedurale le richieste a cura dei familiari”.

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Anche una giornalista afghana tra i morti del naufragio a Cutro

La giornalista afghana Torpekai Amarkhel, in fuga dal regime dei talebani, è tra le vittime del naufragio di Cutro, nel crotonese. Lo rende noto l’agenzia afghana Pajhwok. Con lei sono morti anche altri 4 membri della sua famiglia. Era un’attivista dei diritti umani per l’Onu, per il quale realizzava servizi fotografici sulla condizione delle donne in Afganistan, Torpekai Amarkhel, la 42enne giornalista afghana morta nel naufragio del barcone a Steccato di Cutro. Collaborava anche con la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA). Per questo Torpekai Amarkhel non poteva più vivere a Kabul dove regnano il terrore del governo talebano. E proprio per questo aveva intrapreso il viaggio verso l’Europa ed era salita con i suoi familiari sulla barca che è naufragata il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro. Con Torpekai Amarkel sono deceduti altri tre componenti della famiglia compresi due bambini: la bimba di 7 anni è ancora tra i dispersi. L’altra sorella della giornalista, Mida, giunta a Crotone da Rotterdam, ha dato mandato al pool di legali creato a Crotone per assistere gratuitamente le famiglie delle vittime, di rappresentarla nel procedimento giudiziario che scaturirà dall’indagine in corso alla Procura della Repubblica di Crotone.

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