Mar. Lug 16th, 2024

E’ stato emesso ieri mattina il giudizio della Corte d’Appello di Reggio Calabria in merito al processo scaturito dall’inchiesta denominata “Imelda”. 9 gli imputati in tutto per i quali sono state decise cinque condanne, un annullamento e tre assoluzioni. Condanna pesante per il supernarcos Bruno Pizzata condannato a 28 anni, mentre in primo grado a 30 anni di carcere. Assolti Antonio Costadura,Antonio Romeo e Nicola Bonarrigo. L’inchiesta fece luce su di un cartello di narcos operante tra Locride e Piana di Gioia Tauro, e con le mani nella pasta di coca in America Latina. Personalità di spicco dell’indagine condotta dalla DDa è Bruno Pizzata, considerato il vero anello di congiunzione tra le famiglia di ‘ndrangheta degli Ascone di Rosarno e Nirta-Strangio di San Luca per il reperimento di nuovi canali per l’importazione di ingenti quantità di cocaina dal Sudamerica. Alla sbarra anche Gioacchino Bonarrigo, assolto in primo grado ma arrestato dopo sei anni di latitanza in Olanda, paese nel quale è ancora detenuto in attesa di estradizione. Per questo motivo la sua posizione è stata stralciata. Dopo tre anni di indagini, gli inquirenti avevano svelato una pericolosa holding criminale e fermato rilevanti carichi di droga.

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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it

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