Mar. Lug 16th, 2024

Il segretario regionale della Uil-sanità, Nuccio Azzarà, che in passato ha denunciato più volte le carenze strutturali degli “Ospedali Riuniti’, interviene sulla vicenda della donna morta alcuni giorni dopo un parto gemellare, parlando di “dramma maturato in una situazione a dir poco disorganizzata”. “Dopo la chiusura del reparto di ostetricia a Melito Porto Salvo, che smaltiva oltre 800 parti all’anno – sostiene Azzarà – quel carico di lavoro è stato trasferito a Reggio Calabria senza potenziare i ‘Riuniti’. A Reggio si è passati così a gestire oltre 1.800 parti all’anno e non si parla soltanto di ostetricia perchè bisogna aggiungere gli interventi di chirurgia ginecologica. Più volte abbiamo detto ai manager ed ai politici di correre ai ripari, tenuto conto che il resto della specialistica pesa su Locri, con oltre seicento parti all’anno, e su due strutture private, Villa Aurora, a Reggio, e Villa Elisa a Cinquefrondi. Arriviamo così a un totale di circa 3.500 parti all’anno, con evidente stress per gli operatori sanitari e le pazienti, fino al carico di rottura”. “A questo – dice ancoraAzzarà – bisogna aggiungere l’inchiesta della magistratura sulla ginecologia dei ‘Riuniti’ che ha comunque innescato, al netto delle responsabilità in corso di accertamento, un clima di particolare tensione che può essere rimosso solo con interventi rapidi da parte di chi è preposto alla guida della sanità calabrese”.

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