Tra ipotesi nuove forme ospitalità, da case su alberi a igloo
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di Raffaella Silvestro
Puntare sullo smart working, sulla
natura, sulla mobilità intelligente e sulle nuove tecnologie per
rilanciare il turismo in montagna nell’epoca post-Covid. E’
quanto prevede un documento della Conferenza delle Regioni e
delle Province Autonome. “Una delle poche certezze – si legge –
riguarda la nascita di uno scenario completamente diverso da ciò
a cui eravamo abituati. Dobbiamo ricominciare dall’anno 0
post-pandemia, perché una serie di cambiamenti sociali,
culturali ed economici improvvisamente mutati a causa
dell’emergenza, non torneranno ad essere come prima ma
evolveranno ancora nel prossimo quinquennio”.
Riguardo allo smart working si sottolinea che “diverse
aziende sembrano indirizzate ad adottare forme ibride tra lavoro
in ufficio e in remoto, questa tendenza apre nuovi scenari anche
per il settore turistico, nella misura in cui sia possibile
ipotizzare lo smart working in luoghi di vacanza e il soggiorno
lungo”.
Inoltre “emerge il bisogno di una nuova qualità dello spazio,
all’insegna di un nuovo respiro” così come “è prioritario
lavorare su una mobilità intelligente”. Il documento ipotizza
anche nuove forme di ospitalità alternative (dalle case sugli
alberi agli igloo).