Mer. Nov 20th, 2024

Il sindaco Cesare Deleoha raccontato ai giovaniun triste episodio del 1942

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In ebraico “Shoah” significa distruzione, catastrofe, ma in definitiva resta sempre un termine riduttivo, incapace di esprimere l’orrore che si è consumato nel cuore dell’Europa, nel secolo scorso, dalla metà degli anni ’30 al ’45. Di quella pagina nera oggi restano le testimonianze dei pochissimi sopravvissuti e una galleria di immagini, di itinerari di sopravvivenza che si concludevano con il sinistro rumore degli sportelli dei treni diretti ad Auschwitz, il più grande dei numerosi campi di sterminio nazista, voluti dal Terzo Reich e destinati ad annientare con modalità tecnologicamente elevate gli ebrei e con loro zingari, omosessuali, malati di mente, portatori di handicap, oppositori politici.

Dopo avere cercato, con la speranza che nel passaggio generazionale nuove condizioni di vita e nuovi ideali sicuramente fossero in grado di impedire il ripetersi di eventi così drammatici, di relegare quel triste periodo a un capitolo chiuso della storia, la preoccupante deriva culturale che ha posto in evidenza il riemergere nell’intera Europa di rigurgiti devastanti dell’intolleranza e del razzismo, il 27 gennaio 2005 è stato istituito, dall’Assemblea delle Nazioni unite, “Il Giorno della memoria” celebrato anche quest’anno dall’Istituto comprensivo di Monasterace-Riace-Stilo. Un momento di riflessione moderato dalla professoressa Maria Teresa Ambrogio, introdotto dal vice dirigente Domenico Bombardieri e dalla dirigente Anna Teresa Currà. Presente all’iniziativa, il sindaco Cesare Deleo ha raccontato ai giovani studenti un triste episodio avvenuto nel 1942 che vide protagonisti un gruppo di ragazzi barbaramente uccisi dalla polizia nazista tedesca mentre facevano volantinaggio contro le atrocità della guerra. La memoria, dunque, come antidoto. Concetto ripreso dal presidente di Legacoop Calabria, Mario Alberti, e dallo scrittore Giuseppe Ventra, il quale, attraverso slide e immagini significative che hanno cercato di catturare l’intensità emotiva di quelle ore agghiaccianti vissute nei tanti campi di sterminio nazista ha anche alternato ricordi personali del padre rinchiuso in un campo di concentramento. Toccante anche il monito ai ragazzi di Enrico Spallanzani, testimone di Geova, il quale, citando gli insegnamenti che giungono dalla testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre, sta cercando da anni di consegnare alle giovani generazioni il “testimone” della memoria per impedire il ripetersi di persecuzioni di massa. A fare da tappeto sonoro all’incontro i brani sul tema eseguiti dall’orchestra della scuola diretta dal maestro Cosimo Antonio Fraietta.

Imma Divino

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO