Mar. Ago 20th, 2024
"La revisione dei Drg, il

sistema di retribuzione degli ospedali per le attività di cura,

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grazie alla volontà del direttore dell’Agenas, Domenico Mantoan,

e al lavoro dei suoi delegati, ha finalmente ripreso una giusta

marcia, e con il coinvolgimento del Ministero della Salute,

dell’Istituto superiore di Sanità, di tre regioni guida e del

Collegio Italiano dei chirurghi (Cic), entro la fine di questo

anno sarà portato finalmente a termine”. Lo afferma, in una

nota, il deputato del Movimento Cinque Stelle Massimo Misiti.

“Il lavoro – aggiunge Misiti – è stato eseguito con il

contributo del Cic, che, dopo aver effettuato un censimento,

attraverso le società scientifiche, delle procedure non

codificate, ha costituito una commissione dedicata per la

disamina e la soluzione dell’annosa problematica. All’evoluzione

delle metodiche e delle procedure chirurgiche degli ultimi anni

non ha fatto seguito la revisione e l’aggiornamento dei Drg.

Infatti, il sistema Drg, presentato nel 1994, conta le ultime

modifiche dei relativi codici, negli anni 2005 e 2008 e ad oggi

risulterebbe privo di circa 4.800 codici corrispondenti a

tecniche e tipi di interventi, in tutte le branche chirurgiche,

che necessitano di essere inseriti nell’elenco. Il progetto

it.Drg permetterebbe, con il suo aggiornamento, di essere un

sistema integrato e di guida per la riforma del Servizio

sanitario nazionale e di supporto al regolamento definito dal Dm

70 del 2015 e alle modifiche che sono in corso, la mancata

revisione dei codici limita e blocca la possibilità ai chirurghi

di eseguire interventi innovativi ed essere al pari con i tempi

con i colleghi europei, e non solo. I chirurghi italiani sono

considerati tra i più bravi al mondo e in alcune specialità

chirurgiche con alcune tecniche innovative, conseguenti allo

studio e alla manualità di questi medici italiani, che hanno

descritto per primi determinate tecniche chirurgiche, si sono

avuti dei risultati impensabili con la chirurgia di pochi anni

fa. Eppure oggi il più grande dei problemi è legato alla

lentezza burocratica, che non riconosce la codifica di questi

interventi, tanto che fino ad ora ha impedito, ed in alcuni casi

ostacolato, il riconoscimento del loro operato”. “Entrando nello

specifico – dice ancora il deputato M5S – è sufficiente

osservare, ad esempio, come in ortopedia l’intervento chirurgico

in artroscopia in alcune patologie e nelle articolazioni abbia

soppiantato la chirurgia a cielo aperto. La burocrazia italiana

e la mancanza di aggiornamento dei Drg, non riconoscendo questa

metodica a cui i pazienti propendono, pone i chirurghi che

l’eseguono in un teorico contezioso e ad essere perdenti

dall’inizio. Questo succede anche in chirurgia generale o in

chirurgia urologica per tutte quelle metodiche chirurgiche che

possono essere eseguite senza o con l’utilizzo del robot. In

questo mese di novembre saranno confrontati i dati ottenuti e

dopo la verifica da parte dell’Agenas, sarà effettuato in un

incontro con i rappresentanti dei cluster delle società

scientifiche, definiti di concerto con il Cic, per la

pubblicazione dei risultati”.

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