La difesa si opponedepositandouna montagna di atti
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C’è stato un confronto serrato tra le parti nel corso della discussione sulla richiesta di incandidabilità dell’ex sindaco di Stilo Giancarlo Miriello e dell’ex assessore comunale Luigi Stillitano, che si è tenuta ieri davanti ai giudici della sezione civile del Tribunale di Locri.
Da un lato c’era l’Avvocatura dello Stato e il procuratore capo Luigi D’Alessio che hanno insistito con la richiesta ai magistrati locresi di provvedere alla dichiarazione di incandidabilità dei due ex amministratori. Dall’altra parte gli avvocati Giuseppe Gervasi e Alessandra Princi hanno chiesto il rigetto per l’ex sindaco Miriello, opponendosi con circa 60 allegati per 6mila pagine di documentazione a discarico. Il rigetto è stato chiesto anche per l’ex assessore Stillitano dagli avvocati Bruna Falcone e Ferdinando Camera, anche loro con numerosi documenti.
Nell’atto di costituzione l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Reggio Calabria pone in risalto che «la struttura politica e quella burocratica dell’ente risultano caratterizzate da una fitta rete di relazioni, parentele, affinità e frequentazioni tra esponenti dell’organo politico, dipendenti amministrativi (alcuni dei quali con precedenti penali) e soggetti contigui e, in taluni casi, intranei con ruolo di spicco alla criminalità organizzata. Tale quadro fa da sfondo alle plurime irregolarità riscontrate dalla commissione d’indagine nei vari settori amministrativi presi in considerazione».
Nelle relazioni che hanno determinato lo scioglimento si evidenzia come «il Comune di Stilo sia sotto l’influenza egemone di due grandi famiglie di ‘ndrangheta, Ruga e Metastasio, ricadenti nel cosiddetto mandamento ionico». Le difese hanno ribadito punto su punto con una lista interminabile di atti che sono stati eseguiti dalla giunta Miriello. Il Tribunale si è riservato la decisione.
r.m. – gazzetta del sud