Mar. Lug 16th, 2024

Il sindaco Sala: «Mimmo ha fatto quello che avrei fatto anch’io». Lucano: «La nostra storia dimostra che un’altra umanità è possibile»

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Alla fine del discorso Mimmo Lucano si è commosso e il pubblico ha intonato “Bella ciao”. Non nella Riace militante di qualche sabato fa ma a Milano, a Palazzo Marino, dove il gruppo consiliare di “Milano in Comune” – ne fa parte anche il sindaco Beppe Sala – ha organizzato un incontro con il sindaco sospeso e indagato dalla Procura di Locri. Una sana strapiena e 200 persone in coda nella speranza di poter entrare mentre il sindaco accoglieva Mimì: «Milano è con te». Sala ha abbracciato il collega: «Sono contento di ricevere qui il mio collega di Riace. Da parte di Milano non c’è intenzione strumentalizzare la figura di Mimmo. Siamo qui per ascoltarlo e per cercare di aiutare questo uomo che ha fatto delle cose. Mi ha raccontato la sua storia, per cui dico a tutti: aspettiamo a giudicare».

 

Lucano si è detto stupito per l’accoglienza: «Mai avrei immaginato che un giorno una città grande e importante come Milano mi avrebbe ospitato, non era nei miei obiettivi diventare così famoso, improvvisamente. C’è fame di umanità. Noi tutti vogliamo il rispetto dei diritti umani. Non c’è niente di sconvolgente nell’avere il desiderio di aiutare le persone al di là delle razze e delle provenienze. Perché c’è così tanto interesse a non parlare della vicenda? La risposta è semplice, questo messaggio non deve essere divulgato perché dimostra che un’altra umanità è possibile». Il destino segnato dal vento che batteva la costa jonica e ha portato un veliero pieno di migranti sulla costa, il paese che rinasce, un modello che diventa conosciuto nel mondo. Le tappe di una storia già nota hanno riscaldato i cuori della platea.

Sala rilancia l’allarme sulla mancanza di un piano nazionale per l’integrazione: «I sindaci fanno la loro parte, a Milano la nostra regola è quella di accogliere e in questo noi sindaci siamo soli – riporta Repubblica.it –. Da Milano stiamo facendo sentire la nostra voce, dicendo che i tempi sono troppo lunghi per decidere sulle richieste di protezione internazionale. Non si dica che i 35 euro al giorno sono messi solo per dare da mangiare, perché servono anche per l’integrazione e il lavoro. Mimmo ha fatto quello che avrei fatto io. La giustizia farà il suo corso, ma io al posto suo avrei fatto le stesse cose. La sua storia insegna molto».

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