Gio. Ago 15th, 2024

Lettera a vertici sport: ‘Seguita la sentenza del Tribunale’

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“Reggio Calabria non si arrenderà ai poteri forti del calcio. La nostra è una comunità fiera che, nel corso della sua storia millenaria, ha superato difficoltà di ogni genere. Non ci piegheremo all’ingiustizia di veder sparire la nostra squadra e la gloriosa maglia amaranto dal calcio professionistico. Ci opponiamo con fermezza al calcio della finanza e della politica, crediamo nei valori dello sport e pretendiamo che la categoria sudata sul campo, nonostante mille difficoltà, tra i sacrifici dei nostri tifosi che non hanno mai mollato, sia rispettata anche per la prossima stagione sportiva”. Lo scrivono i sindaci ff della Città Metropolitana e del comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti, in una lettera aperta ai vertici dello sport italiano: al ministro dello Sport Andrea Abodi, al presidente del Coni Giovanni Malagò, al presidente della Figc Gabriele Gravina ed all’intero comitato di presidenza.
    “Qualsiasi scelta differente – proseguono – che non rispetti il verdetto del campo, sarebbe un crimine contro i valori dello sport, una grave ingiustizia del tutto incomprensibile che genererebbe danni incalcolabili all’intero tessuto sociale ed economico calabrese. In queste settimane così travagliate, stiamo assistendo al tentativo di uccidere un sogno, la rivalsa di una comunità che, da sempre, soffre emarginazione e soprusi.
    Non lo permetteremo”.
    “La Reggina ha dimostrato in tutte le sedi – sostengono – di avere le carte in regola per dare seguito al progetto sportivo avviato, a prescindere da quale sarà la proprietà, nel presente e nel futuro della compagine amaranto. Sono stati rispettati tutti gli adempimenti previsti dalla normativa, seguendo in maniera scrupolosa la sentenza di un Tribunale che ha fissato la scadenza dei pagamenti dovuti, tutti completamente saldati.
    Mettere in discussione la partecipazione della Reggina al prossimo campionato di Serie B significa piegarsi a logiche che con lo sport non hanno nulla a che vedere. Sarebbe una condanna al patibolo, fortemente ingiusta, irragionevole e inspiegabile, e siamo convinti che il Collegio di Garanzia del Coni non possa che dare ragione al verdetto del campo, cosi come ha fatto anche in altre occasioni”.
   

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