Gio. Nov 7th, 2024

Il presidente regionale di Unindustria era presente con una delegazione dell’associazione degli imprenditori calabresi all’Assise nazionale di Verona: «La Calabria ha delle potenzialità da sfruttare appieno»

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«C’erano circa settemila imprenditori, c’era il Pil dell’Italia e aziende che rappresentano 15 milioni di occupati. E una voglia di fare che è straordinaria per il nostro Paese e che fa ben sperare per quello che potrà essere il nostro prossimo futuro». Il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca rappresenta così in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Calabria le Assise generali che il sistema confindustriale italiano ha svolto a Verona. Un appuntamento che rappresenta la sintesi di un percorso a tappe che la maggiore rappresentanza degli industriali del Paese si è data per presentare un’Agenda economica al governo che sorgerà dalla consultazione elettorale del 4 marzo. «Si tratta di un programma – ha detto a questo proposito il leader degli industriali calabresi che ha partecipato con una folta rappresentanza dei territorio della regione all’Assise di Verona – che potrebbe realmente far svoltare il nostro Paese da qui ai prossimi 5 anni. Duecentocinquanta miliardi di euro che vorrebbero dire il 20 percento in meno del debito pubblico e soprattutto un milione e ottocentomila posti di lavoro in più». Secondo Mazzuca i segnali di ripresa ci sono ma «occorre fare di più» e l’agenda che Confindustria ha presentato «permette di imprimere una velocità maggiore al percorso di crescita». E a proposito dei programmi che le varie sigle politiche hanno esposto in vista della prossima competizione elettorale il leader di Unindustria-Calabria ha tagliato corto: «La cosa principale che occorre fare è quella di non smontare le riforme fatte: Jobs Act, industria 4.0 e la partita delle semplificazioni ancora da svolgere completamente». Ma soprattutto ha chiosato Mazzuca: «In questa campagna elettorale non abbiamo sentito parlare di un “Programma Paese”. Non si parla di un progetto, di quello che vogliamo fare. Si sente più che altro di alcuni proclami molto fantasiosi». E cita tra gli altri il proposito di mettere mano al sistema delle pensioni che «lascia di stucco». «Le priorità del Paese e del Mezzogiorno in particolare – dice – sono quelle di mettere mano all’occupazione giovanile. Per questo credo che il Programma che abbiamo presentato a Verona possa essere un buon viatico per arrivare alla soluzioni di problemi importanti del nostro Paese e per consentire all’Italia e al Sud di ritornare ad essere competitivi sullo scacchiere mondiale».
E sulla ricetta per far decollare la Calabria, Mazzuca parla di «regione con tantissime potenzialità». «Ho voluto che si svolgesse una pre-Assise a Gioia Tauro il primo febbraio alla presenza della governance di Confindutria – sottolinea – per lanciare un messaggio fondamentale su due linee convergenti: legalità e sviluppo di potenzialità come il porto di Gioia Tauro». Sul primo punto Mazzuca sostiene che «senza legalità non può parlarsi di sviluppo, di crescita e di occupazione». L’altro aspetto sottolineato dal presidente regionale di Unindustria sono le potenzialità che Calabria detiene «a partire dal porto di Gioia Tauro». «Alla luce dell’istituzione della Zes nell’area – afferma – potrebbe divenire un grande attrattore per gli imprenditori calabrese, italiani ma soprattutto per gli imprenditori esteri. È chiaro che noi dobbiamo evitare di creare dei colli di bottiglia in particolare sotto il profilo burocratico per velocizzare l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali nell’area». Questo per evitare che, lancia il monito Mazzuca «questa si tramuti in un’altra occasione perduta». Potenzialità che andranno sfruttate anche da una corretta gestione dei fondi comunitari. «Da qui ai prossimi 5 anni – ricorda – la Calabria potrà spendere qualcosa come circa 7 miliardi di euro però la variabile tempo diventa fondamentale per trasformare in realtà i programmi». La fusione Rossano-Corigliano il presidente Mazzuca la considera «una grande opportunità». «In un momento in cui le risorse sono sempre di meno – afferma – bisogna riuscire a condividere una serie di servizi che consentono appunto una riduzione dei costi». Ma fondamentale è che «i beneficiari di questa fusione siano soprattutto i cittadini». Infine un’attenzione particolare il leader degli industriali calabresi chiede alle istituzioni sul sistema infrastrutturale che rappresentano «la leva dello sviluppo» ma anche sinonimo di «civiltà e di democrazia». Questo perché spiega Mazzuca «si connettono i territori, si collegano le città e si recuperano le zone marginali». «Il Sud – prosegue – vive una carenza di infrastrutture da anni». Secondo Mazzuca, «dobbiamo pensare di connettere la Calabria al resto dell’Italia e al resto dell’Europa. Non possiamo pensare che ci sono zone del Paese che hanno l’alta velocità e la Calabria invece che ha aree ancora isolate». Il riferimento del presidente è tra l’altro al sistema aeroportuale che non copre tutta la regione. Per questo Mazzuca invita a fare di più in tema di infrastrutture visto che rappresentano, conclude, «la vera leva per costruire il futuro dei territori».

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