Mar. Lug 16th, 2024

E’ stata presentata all’istituto “Mazzini”, la figura di una donna di eccellenza: Armida Barelli dichiarata beata il 30 aprile scorso. L’attività è inserita nel percorso di Educazione civica programmato per le classi quinte: la parità di genere, una tematica importante e molto attuale. Davanti a un uditorio attento e molto partecipe le relatrici dott.ssa Federica Roccisano, economista Presidente della Hermes 4.0 Società Cooperativa Sociale, ex Assessore al Welfare, Lavoro e Pubblica Istruzione della Regione Calabria e la prof.ssa Maria Carmela Ferrigno conosciuta e stimata Dirigente scolastica in pensione, nella veste di delegata diocesana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno presentato la splendida figura della nuova beata, la sorella maggiore di tante generazioni di cattolici che tanto ha da insegnare anche alle giovani generazioni. Conoscere da vicino Armida Barelli consente di riflettere su una “rivoluzione femminile” ancora da portare a compimento. La sua grande “lezione” è racchiusa nella fiducia riposta nel valore che le donne, ragazze e giovani in particolare. Armida Barelli vissuta a cavallo tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, che con la sua vita e la sua opera, ha dimostrato quanto le donne possano dire e fare anche in tempi di profondi cambiamenti politici, sociali ed ecclesiali. La sua è stata una rivoluzione femminile pacifica che però ha lasciato il segno nella cultura e nella società. Alla vigilia del primo voto femminile ribadiva: «Avanti tutte insieme, professoresse e analfabete, aristocratiche e contadine, studenti e operaie, maestre e impiegate, casalinghe e artigiane» perché «siamo una forza, in Italia, noi donne». questa convinzione la portò a percorrere in treno l’Italia, fin dal 1919, per promuovere una valorizzazione femminile che fu all’origine «di un cattolicesimo inclusivo, accogliente e universale». Armida sicuramente ha avuto uno sguardo lungo riguardo la questione femminile non però nel senso delle rivendicazioni ma nel senso dell’importanza di valorizzare i talenti delle donne formandole adeguatamente, rendendole consapevoli del loro valore. Al suo impegno e alle sue intuizioni si devono la nascita dell’Università Cattolica, della Gioventù femminile dell’Ac e dell’Opera della Regalità. Armida Barelli si rivela come una delle figure femminili più importanti del ‘900 italiano anche grazie alla sua capacità di uscire dagli schemi del tempo mettendo a frutto le molte soft skills di cui era dotata, a partire dalla sua straordinaria capacità di interpretare la realtà Una figura di grande testimonianza ed esempio per tutti, specialmente per i giovani, un modello di donna che ha dedicato gran parte della sua vita agli altri ed ha fatto comprendere che per realizzare i sogni e per raggiungere gli obiettivi bisogna essere coraggiosi, appassionati, responsabili e aperti a tutti gli stimoli culturali. Molto interessante si è rivelata anche la mostra dedicata ad Armida Barelli, l’esposizione illustra la vita della nuova beata dall’infanzia fino alla morte attraverso testi, fotografie d’epoca e illustrazioni illustrati in 16 pannelli.#incipitsistemacomunicazione

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