Prime indiscrezioni dal tavolo di controllo ministeriale. I tecnici romani hanno “bocciato” i conti. Nonostante le rassicurazioni arrivate da Oliverio
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Le prime indiscrezioni non erano tranquillizzanti: l’esito lo è stato ancora meno. La riunione in programma oggi a Roma per una verifica sui conti e le pratiche della sanità regionale è andata male. Così male che la decisione arrivata dai tavoli ministeriali di controllo è quella di un nuovo blocco del turnover per due anni e di un innalzamento delle aliquote. Più tasse e meno medici: due colpi pesantissimi per la sanità calabrese e per i cittadini. I contorni (che verranno fuori con il verbale della riunione romana) sono ancora da approfondire, ma si tratta comunque di una nuova mazzata per un settore già molto provato.
I tecnici, però, non hanno considerato soddisfacente il percorso di risanamento, e la “minaccia” contenuta nelle ultime riunioni dell’era Scura (Massimo, il commissario ad acta sostituito da Saverio Cotticelli e Thomas Schael) si è materializzata nel pomeriggio di giovedì. Questo nonostante le rassicurazioni arrivate in mattinata dal governatore Mario Oliverio nel corso di una conferenza stampa. «Ci presentiamo – aveva detto Oliverio – dopo aver fatto come Dipartimento un lavoro importante teso a dimostrare che il deficit è al di sotto della soglia prevista – che è 98 milioni – per evitare che scattino aliquote fiscali e blocco del turn over, che sarebbero un disastro. Dal lavoro del Dipartimento è emersa anche l’alterazione delle risorse che la regione ha sborsato per la mobilità passiva, cioè per le cure dei calabresi fuori regione, nel senso che – prosegue il presidente – c’è stato un primo recupero, per 30 milioni, di somme relative al 2016, inoltre questo lavoro sta proseguendo anche per le altre annualità, e anche le Regioni beneficiarie hanno dovuto prender atto di ciò e convenire di correre ai ripari».
Passi in avanti (soprattutto quello che ha svelato i numeri farlocchi sulla mobilità sanitaria) che non sono serviti evidentemente a convincere i ministeri affiancanti.
Era stato il deputati M5S Francesco Sapia ad “anticipare” la decisione del Tavolo nel pomeriggio, spiegando che l’organismo di controllo «ha oggi certificato la situazione spaventosa della sanità calabrese: disavanzo ufficiale salito a 160milioni annui, 60 milioni oltre il gettito e conseguente stop del turnover. In soldoni, grazie al disastro compiuto da Oliverio e dai direttori generali e commissari di sua nomina, gli ospedali calabresi saranno sempre più carenti di medici, infermieri e altro personale, con gravissime conseguenze per i pazienti e per i sanitari in servizio. Inoltre, per imprese e cittadini calabresi ci sarà un aumento dell’addizionale Irap e Irpef e le spese sanitarie saranno ridotte all’osso».