Gli avvocati insistono sulla necessità di celebrare i maxi-processi, come “Reset,” nel Palazzo di Giustizia di Cosenza. Prevista una conferenza stampa con figure istituzionali di rilievo.
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La Camera Penale di Cosenza intensifica la sua battaglia per garantire che i maxi-processi, a partire dal caso “Reset,” siano celebrati nel tribunale cittadino, evitando i trasferimenti in altre sedi. Dopo una nota ufficiale di Paola Lucente, presidente della Corte d’Assise di Cosenza, che sostiene la disponibilità di strutture adeguate per i processi complessi, gli avvocati vedono finalmente un appoggio da parte della magistratura per fermare il “nomadismo giudiziario” che ha finora penalizzato la difesa.
La Camera Penale ha indetto una conferenza stampa presso la Biblioteca del Palazzo di Giustizia di Cosenza, per venerdì prossimo. Sono invitati il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e altri rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura regionale. Al centro dell’incontro, l’appello a garantire che le udienze si svolgano a Cosenza, considerata la sede naturale dei procedimenti, con spazi e attrezzature tecniche adeguate. Lucente ha ricordato che Cosenza ha già ospitato processi complessi come “Missing” e “Tela del Ragno” senza difficoltà, anche prima dell’introduzione delle moderne videoconferenze.
Le recenti tensioni sono state aggravate dall’annullamento, senza motivazione, di un incontro istituzionale con la presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, in cui avvocati e rappresentanti locali avrebbero dovuto discutere il trasferimento del processo. Gli avvocati ribadiscono che mantenere i processi a Cosenza non solo risponde alle esigenze logistiche, ma riduce anche i costi legati ai trasferimenti.