Mer. Lug 17th, 2024
Medici e infermieri italiani, dopo più di un mese di emergenza, ad una sola voce,
denunciano la situazione drammatica in cui sono costretti ad operare, lasciati da soli, a
combattere giornalmente, mentre maggioranza e opposizione, dal governo centrale a
quello locale, sono impegnati in un logorante cannibalismo politico.
Alla macchinetta del caffè, in una delle poche pause, mantenendo le dovute distanze,
oggi, con gli occhi lucidi di emozione, ci siamo chiesti, “cosa fai nella vita?”, io ho risposto
“Sono infermiere”, i colleghi però,
mi hanno subito corretto “fai l’infermiere”, io allora, con
un colpo astuto sottolineo “ no no, io SONO infermiere”. PERCHE’ CARA CLASSE
POLITICA DA SEMPRE E TUTT’OGGI MIOPE SAPPIATE CHE ESSERE infermiere vuol
dire: indossare una divisa intrisa di valori, di saperi, di conoscenze scientifiche, tecniche e
comunicative. ESSERE infermiere significa: “assistere”, stare accanto, ovvero prendersi
cura della persona nella rete di relazioni in cui è inserita. Un folto gruppo di professionisti
della sanità, da mesi, si fa forza vicendevolmente, nell’ indifferenza dei politici, sia di
Destra che di Sinistra, quasi come fosse “famiglia” che nei momenti di difficoltà, si stringe
più forte.
Lavoriamo in diversi reparti, con diverse mansioni, ma parliamo tra di noi, ci confrontiamo,
dialoghiamo costruttivamente. Perché scrivo tutto questo? Forse perché sento la necessità
di sfogarmi, o forse perché ritengo necessario che ogni cittadino comprenda quanto mi sta
accadendo da settimane e si ripete quotidianamente. Il nostro gruppo è formato da
personale dotato di grande cuore, capacità professionali ed abnegazione e chi fa parte
della squadra COVID, ha accettato senza remore la sfida che il nostro territorio ci ha
chiesto di fronteggiare. Siamo consapevoli di essere stati inizialmente impreparati a
fronteggiare tale emergenza, soprattutto perché nessuno di noi aveva conoscenza
approfondita del problema, ma dall’11 marzo, come per incanto, è venuto fuori un Esercito
che grazie alla formazione, all’impegno, al sacrificio è riuscito a far fronte ad ogni difficoltà.
Oggi, che non siamo più gli invisibili di ieri, non abbiamo bisogno del “POLITICO DI
TURNO” e dei suoi sofismi, non abbiamo bisogno dei loro hashtag,
perché ci basta il
sorriso dei nostri utenti. A loro dobbiamo, prima di tutto, dimostrare le nostre vere
competenze. Loro sono e resteranno la nostra cartina di tornasole ed il giusto “carburante”
che ci serve per ovviare alla fatica giornaliera.
Maurizio Gattuso – infermiere e responsabile sanità CSTP
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