L’intervento del Presidente Sergio Mattarella da Castrovillari, in vista del Primo Maggio. Dai rischi derivanti dall’intelligenza artificiale per il patrimonio umano all’importanza dei migranti nella produzione agricola. Ecco le sue parole.
Continua....
“Il lavoro è strettamente legato alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce”, ha affermato il Presidente Sergio Mattarella parlando dalla Calabria nella cerimonia ufficiale in vista della Festa del Lavoro. “Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di sostanza e qualità. Ma è proprio la connessione con la realizzazione della personalità umana che conferisce al lavoro un significato molto più grande di un bene economico, lo rende un elemento costitutivo del destino comune”.
La visita del Presidente Sergio Mattarella al distretto agroalimentare di Cosenza è profondamente significativa. Il Capo dello Stato, accettando l’invito di Confindustria, celebra il Primo Maggio in uno dei settori produttivi di punta della Calabria, scegliendo due stabilimenti di grande impatto sul tessuto sociale, economico e occupazionale. Dopo la tappa alla Gias di Mongrassano, la cerimonia principale si svolge a Castrovillari, presso la sede della Granarolo, strettamente legata alla Assolac, la cooperativa che da oltre 50 anni è punto di riferimento per i produttori di latte. Mattarella in Calabria: “L’intelligenza artificiale che elimina l’imperfezione umana è un rischio”.
“Oltre trent’anni fa qualcuno ipotizzò la ‘fine della storia’, smentita dagli eventi successivi. Oggi si parla della ‘fine del lavoro’ come traguardo di modernità. In realtà, alcuni immaginano non tanto la liberazione dalla fatica, quanto la sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, fino all’intelligenza artificiale, capace di eliminare ogni errore. Ma in realtà, in questa falsa prospettiva, si cela la rimozione dell’immensa e irrinunciabile valore della creatività”, ha detto il Presidente durante il suo intervento a Castrovillari. “Uno scenario che limita la libertà della persona umana nel suo aspetto più affascinante: il pensiero, il suo lavoro”.
“Quindi, non un sogno, ma una prospettiva allarmante e, in realtà, estranea al buon uso dei preziosi benefici portati dai risultati che la scienza consegna all’umanità e, tra questi, quello dell’intelligenza artificiale”. E poi, osserva ancora, “il lavoro è libertà. Prima di tutto, libertà dal bisogno; e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita”.
“I progressi straordinari della scienza e della tecnologia per migliorare la qualità e la sostenibilità dei prodotti e dei servizi devono sempre essere indirizzati alla protezione dell’integrità delle persone, dei loro diritti. A cominciare dal diritto al lavoro”, sottolinea. “Il lavoro deve essere libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato. Fattori che rappresentano gravi ostacoli al progresso dell’intera società”, è il richiamo del Presidente. Mattarella: “L’aumento dei posti di lavoro è positivo, ma non dimentichiamo le disparità”.
“L’importanza umana e costituzionale del lavoro deve spingere le istituzioni ad ogni livello, e con loro tutti gli attori economici e sociali, a non sentirsi mai appagati fino al raggiungimento di una piena occupazione”, afferma Sergio Mattarella nel suo discorso in occasione del Primo maggio. “I dati sull’occupazione mostrano una crescita significativa complessiva. Il trend positivo coinvolge gran parte d’Europa, con l’Italia in testa, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi e in particolare per il mondo del lavoro. È una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro e anche i contratti a tempo indeterminato. È positivo anche il aumento del lavoro femminile”, osserva il Capo dello Stato nel suo intervento presso lo stabilimento di Castrovillari, aggiungendo che “naturalmente non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che persistono; gli esclusi; il fenomeno dei lavori precari e sottopagati. Il basso livello retributivo di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, che spinge molti di loro a cercare opportunità migliori all’estero. Le difficoltà di chi è disabile, il peso degli oneri di assistenza che spesso mettono in difficoltà anche le famiglie di chi ha un lavoro”. “Gli indicatori economici positivi dovrebbero incoraggiarci a proseguire in modo intelligente verso una crescita economica basata sull’equità e sulla coesione”, osserva Mattarella. “Gravi danni se le strade del Nord e del Sud si dividono”. L’avvertimento di Mattarella che sembra alludere al disegno di legge sull’Autonomia differenziata.
“Il Mezzogiorno d’Italia è parte dell’Europa. Ed è decisivo per il suo futuro, insieme ai vari Sud del Continente. Il Mezzogiorno d’Italia è una realtà complessa, certamente non uniforme. Le sue potenzialità, le sue vocazioni, i suoi problemi non possono essere riassunti in un’analisi semplificata”, ha detto Sergio Mattarella nel suo intervento in occasione della Festa del Lavoro. “Ci sono eccellenze e grandi disparità. Le regioni meridionali oggi hanno un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali. Per alcuni aspetti, i loro cittadini usufruiscono di servizi meno efficienti. Nel Sud, il tasso di occupazione è più basso rispetto al Centro e al Nord. Le donne e i giovani pagano un prezzo elevato e sono molti quelli che, controvoglia, lasciano la loro terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che dovrebbe invece essere fermato. Per rispetto del valore, della storia e del futuro di quei territori”, aggiunge. “Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Sud. È giusto sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia porti grandi benefici a tutto il territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e del Sud – avverte il Capo dello Stato – comporterebbe gravi danni ad entrambi”.
Un avvertimento del Presidente Sergio Mattarella che sembra alludere al disegno di legge sull’Autonomia differenziata attualmente in discussione in Parlamento. Mattarella: “Migranti essenziali nel lavoro agricolo, vigili contro il caporalato”.
“Nella filiera agricola, la questione dell’immigrazione ha un impatto significativo. I lavoratori migranti sono una parte essenziale della produzione agricola e delle sue successive trasformazioni. Ma, in alcuni casi, le zone grigie del lavoro – al limite dell’illegalità, dello sfruttamento o persino sfruttandone – generano ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazio alle organizzazioni criminali. La vigilanza è quindi un dovere preciso. Sulle forme delinquenziali di caporalato. Sulle condizioni disumane in cui vengono, in alcuni casi, gettati i lavoratori stagionali, a volte senza nome o identità”, ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando in Calabria in occasione del Primo maggio.
Mattarella: “La guerra preoccupa, proteggiamo valori e democrazia”.
“Viviamo un tempo segnato da gravi preoccupazioni che richiedono assunzioni di responsabilità. Pensavamo che la guerra non avrebbe più toccato l’Europa dopo la capacità del continente di risorgere in pace dall’abisso delle due guerre mondiali. Invece, dobbiamo attraversare una nuova stagione drammatica”. Così ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella. “In questa stagione, vogliamo rimanere noi stessi, difendendo e rafforzando i nostri valori di libertà, democrazia, solidarietà, giustizia interna e internazionale, pace e cooperazione tra i popoli, nel rispetto di tutti, grandi e piccoli, e nel rifiuto del bullismo dei più forti”.