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PER ARCHIVIO E BROWSER ALLEGATI. Mazzi di banconote, 11 gennaio 2012. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

La sagoma era chiara. Il contenuto anche. Perdere dei soldi per strada può capitare a tutti.
Più raro è trovare persone dotate di spiccata onestà e innato senso civico.
Tutto accade a Martone, piccolo centro montano della vallata del Torbido, nella Locride.
Qualcuno, probabilmente un anziano, tra le viuzze del borgo viaggiava con una cospicua somma
di denaro, contenuta in una busta di plastica. Dentro decine di banconote. Di piccolo, medio
e grosso taglio, inavvertitamente perse e rinvenute casualmente da un ragazzo del posto.
Sorpreso e un tantino spaesato, il giovane si è appartato un attimo.
Ha fatto due conti. E alla fine la cifra era quella, bella tonda: cinquemila euro, contanti
e contati. Non certamente una somma da capogiro, ma in
tempo di crisi avrebbero potuto fare comodo a chiunque. Nella busta non ci sono documenti,
nè appigli che possano ricondurre al proprietario di quel tesoro. Così il ragazzo ha pensato
bene di segnalare il caso al parroco del paese, il quale non ha esitato un attimo ad annunciare
urbi et orbi la buona novella ai fedeli durante la messa, nella speranza di individuarne
il proprietario tra i banconi della chiesa. «Se qualcuno di voi avesse perso nei giorni scorsi
una busta con dentro cinquemila euro in contanti – ha comunicato Padre Raffaele Vaccaro a
margine della sua omelia – oltre che fare un voto alla Madonna, può rivolgersi in Parrocchia».
Poi magari ricordarsi di ringraziare la dea bendata e un giovane,
che quei soldi li ha trovati per strada. «Ad oggi – racconta – Padre Vaccaro – nessuno si è fatto
vivo. È stato un atto di grande altruismo e che ho voluto pubblicamente lodare.  In un mondo che sembra andare sempre
più alla rovescia – afferma il sacerdote – in cui essere furbi
non solo paga, ma viene anche considerato un valore, l’eccezione
di un giovane mostra il lato meno conosciuto, ma più nobile della nostra terra».
Non esiste forse giusta ricompensa per chi trova cinquemila euro per strada e non se ne appropria
senza batter ciglio. E se questo misterioso mister X non
venisse allo scoperto? Il codice civile prescrive la pubblicazione
dell’annuncio di smarrimento, per due domeniche, nell’albo
pretorio comunale. Poi, dopo un anno e un giorno, il bene
mobile è di proprietà di chi l’ha ritrovato. Intanto la caccia al
misterioso proprietario è partita.

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Ilario Balì (Cronache delle Calabrie)

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