Ho letto con amarezza e delusione la lettera che Alessio Tundis, un giovane originario di Fuscaldo, ha scritto prima di lasciare la Calabria.
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Mi ha colpito particolarmente una sua affermazione, secondo la quale la nostra regione “sta perdendo i più onesti, i più sognatori, i più intelligenti, i più coraggiosi, i più lavoratori”.
Non voglio assolutamente negare o sottovalutare le difficoltà e i problemi che attanagliano questa nostra terra. Riconosco i guasti che la ‘ndrangheta e la “malapolitica” hanno prodotto nel corso di un lungo periodo di anni, ma dire che la Calabria è solo una terra di mafiosi e di corrotti e che i calabresi rimasti sono tutte persone disoneste che, per poter restare, devono necessariamente essere colluse, è eccessivamente ingiusto, offensivo e irrispettoso nei confronti di chi è rimasto qui ed ha scelto di mettersi in gioco per vivere onestamente e per costruire, insieme a tanti altri, una convivenza dignitosa in una regione “normale”.
Guardare al bicchiere sempre “mezzo vuoto”, gettare fango sulla nostra gente e sulla nostra terra, serve solo ad agevolare i “nemici” della Calabria ad accreditare uno stereotipo che impedisce qualsiasi riconoscimento esterno di crescita e di sviluppo della nostra terra.
Mi dispiace, ma io non ci sto!
La stragrande maggioranza dei giovani calabresi sono persone oneste che, nonostante le gravi difficoltà e i problemi, hanno deciso di rimanere e investire il proprio talento, la propria intelligenza e le proprie energie nella terra in cui sono nati e cresciuti, con la chiara consapevolezza che, per determinare il cambiamento, c’è bisogno di un lavoro paziente e quotidiano.
Da qui occorre partire per determinare la svolta e per guardare con maggiore fiducia al futuro.
Rispetto chi parte e decide di andar via, ma non sopporto l’atteggiamento di quanti, ergendosi a giudici supremi e senza macchia, condannano senz’appello questa nostra regione definendola terra di mafiosi, di corrotti e ‘ndranghetisti.
La decisione di candidarmi e di mettermi al servizio di una Calabria pulita, laboriosa e onesta è scaturita anche dal desiderio di dimostrare al Paese e al mondo intero che anche qui ci sono uomini e donne, giovani e meno giovani, pronti ad accogliere la sfida con il futuro e a contribuire alla costruzione di una regione virtuosa, che lotta contro la ‘ndrangheta e il malaffare e lavora quotidianamente per affermare legalità e trasparenza in tutti i campi della vita politica e sociale.
Viva la Calabria e i calabresi.