Il nipote: «Poteva salvarsi, abbiamo provato per un’ora e mezza: qualcuno dovrà pagare»
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Un’ora e mezza. Tanto sono durati i vani tentativi di contattare il servizio di emergenza 118 da parte dei familiari della signora Maria Rosa Napoli. I fatti risalgono alla mattinata di ieri, quando per cause in corso di accertamento nell’abitazione a Gioiosa Jonica della donna, di novantasettenne anni, sono divampate le fiamme. L’anziana, che era del tutto autosufficiente, è stata subito soccorsa dai congiunti, che hanno provato ininterrottamente dalle sette e un quarto alle otto e quarantacinque a chiamare il numero d’emergenza sanitaria per richiedere l’intervento di un’ambulanza, senza però mai ricevere una risposta. Si sono anche rivolgersi ai vigili del fuoco e ai carabinieri, che sono invece intervenuti tempestivamente, ma che hanno riscontrato le stesse difficoltà dei parenti a mettersi in contatto con il 118.
Secondo la ricostruzione dei presenti quando il figlio della signora Rosina, così la conoscevano tutti, è riuscito a portarla fuori dalla casa in fiamme, l’anziana «ancora respirava».
A raccontare come sono andati i fatti è stato l’assessore comunale all’ambiente di Marina di Gioiosa Jonica, Giuseppe Coluccio, nipote della vittima, che comprensibilmente provato dalla vicenda ha commentato: «Nella Locride non esiste il diritto alla vita ma solo l’obbligo alla morte. Dalle sette e quindici alle otto e quarantacinque il 118 non ha mai risposto al telefono. – spiega – Nessuno potrà restituirmi mia nonna ma vi assicuro che chi ha responsabilità ne pagherà le conseguenze. Probabilmente se i soccorsi fossero stati tempestivi mia nonna sarebbe ancora viva».
Le comunità di Gioiosa Jonica e quella di Marina di Gioiosa, rimaste attonite difronte alla terribile notizia, si sono subito strette intorno ai familiari. Uno dei figli della vittima, Vito, oltre a prestare servizio al Comune di Marina di Gioiosa, è anche vicepresidente della Pro Loco.
Secondo quanto refertato dai sanitari, la signora sarebbe deceduta per le inalazioni tossiche dovute all’incendio e per le conseguenze di un trauma cranico riportato durante i fatti.
La triste vicenda di ieri è l’ennesima riconferma del fatto che nella Locride, ma non solo, il sistema sanitario è ormai al collasso e troppo spesso il diritto alla salute è tale solo sulla carta. La salma della defunta arriverà per l’estremo saluto nella chiesa di Santa Caterina in Gioiosa Jonica nella mattinata di oggi, mentre alle sedici si svolgeranno i funerali.
CRISTIAN PUGLIESE