Mar. Lug 16th, 2024

28Ricordate il mare azzurro e cristallino dei cartelloni pubblicitari che sponsorizzano la Calabria a livello mondiale?

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Dimenticatelo, perché secondo le ultime indagini effettuate da Legambiente, il nostro è uno dei mari più inquinati d’Italia.

La motivazione sembrerebbe collegata al deficit depurativo che rischia non solo di compromettere per sempre le bellezze di questa terra, ma di affossare l’economia turistica già precaria.

Secondo i monitoraggi di Goletta verde ben 18 siti su 24 punti esaminati hanno registrato cariche batteriche oltre i limiti consentiti.  Ad essere presi in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi ed i piccoli canali che dimostrano un’incuria generale verso l’emergenza inquinamento.

La maggior parte dei punti esaminati, dallo Jonio al Tirreno, sono quelli preferiti dai bagnanti. Il lido Comunale di Reggio Calabria ne è l’esempio, classificato come fortemente inquinato, ma che giornalmente vede un gran numero di turisti ignari di rischiare danni alla salute…perché è risaputo oltre alle problematiche ambientali l’alta concentrazione batteriologica rappresenta un rischio per la salute umana.

Ma a soffrirne è tutta la provincia reggina, dei 6 punti monitorati soltanto uno presentava livelli batterici contenuti nei limiti di legge e facciamo riferimento alla spiaggia di Melito Porto Salvo. Per quanto riguarda i prelievi effettuati alla foce del canale Fiumarella a Brancaleone, allo scarico presso il lungomare Cenide di Villa San Giovanni e alla foce del fiume Mesima a San Ferdinando, l’esito è “fortemente inquinato”. Mentre inquinato è il giudizio per quello alla foce del fiume Petrace a Gioia Tauro.

La situazione purtroppo non è delle migliori neanche in Provincia di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro e Crotone.

Oltre il danno anche la beffa in quanto sarebbero in dirittura d’arrivo delle pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea.

E’ stata aperta la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e comprenderebbe anche 130 agglomerati calabresi, il 62% del totale regionale. Multe salate che costerebbero alla Calabria ben 38 milioni di euro.

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Protestano i cittadini come a Nicotera e Rosarno, dove qualche giorno fa è stata bloccata la stazione ferroviaria da almeno un centinaio di persone per via del mare inquinato che creerebbe non pochi problemi alla stagione turistica.

Ma l’inquinamento non è un problema recente, è ben noto ai fascicoli del Giudice Arcadi, che da circa un anno si occupa dell’atavico problema del malfunzionamento delle stazioni di sollevamento fognarie, che avrebbero influito sugli avvisi di garanzia nei confronti dei tre commissari prefettizi del comune di Bovalino, insolitamente sostituiti dal Ministero.

La domanda che sorge spontanea è, ma come sono stati spesi i finanziamenti arrivati e finalizzati al miglioramento del depuratore se il problema persiste?

L’Osservatorio ambientale continua le sue indagini incalzando gli amministratori locali.

I coni d’ombra continuano, le multe da pagare aumentano e intanto il malcontento dei turisti rischia di far diventare l’intera regione come un posto da evitare per le prossime vacanze estive. La Calabria sarà pure una terra d’amare, come ci ricorda lo slogan regionale, ma sicuramente anche da proteggere e salvaguardare.

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SARA FAZZARI

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