“Salvini non si smentisce mai: quando ci sono da sottrarre fondi ai cittadini per finanziare la sua demagogia è sempre efficientissimo. Con un contorto emendamento alla manovra, la Lega “ricarica” le coperture per il ponte sullo Stretto per 1,1 miliardi con un trucchetto da lestofanti. In sostanza si diminuiscono gli oneri per l’opera a carico dello Stato, ma vengono impegnati per 6,1 miliardi i fondi di sviluppo e coesione. Detto in maniera sintetica: un miliardo e passa in più per il Ponte, 6 miliardi in meno per il Sud. Ormai siamo alla farsa. Prima si trasforma la commissione Via-Vas in un dopolavoro per consiglieri comunali di Centrodestra, in modo da avere un comodo via libera all’opera pur con 60 abnormi prescrizioni. Poi, alla chetichella, si tenta di riempire il salvadanaio da portare alla società “Stretto di Messina Spa” sottraendo risorse per cose molto più utili. Come ad esempio il trasporto pubblico locale, di cui Salvini è il più spietato demolitore, che nella prossima manovra dovrà accontentarsi della mancetta di 120 milioni: nulla praticamente. Treni in perenne ritardo, stazioni ridotte a un concentrato di malcontento generale, taxi introvabili, mezzi pubblici vetusti e con personale sottopagato e ridotto all’osso. I trasporti italiani sono ormai tanti ruderi, ma tanto a Salvini non importa. Basta che arrivi il ponte”. Così in una nota i deputati M5s in commissione Trasporti Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Giorgio Fede.
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