Nelle indagini dei carabinieri del
Nucleo Operativo della compagnia Milano Porta Monforte,
Continua....
coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia
Mannella, è stata accertata da parte di Di Fazio la “ripetuta e
frequente ricerca di immagini sul web riferite a ‘ragazze
addormentate/narcotizzate con il cloroformio’ sin dal 2016″ e
una “ricerca di esperienze ‘dal vivo’ analoghe a quelle viste in
Rete”.
Il giudice formula nel provvedimento “una prognosi aspramente
negativa per il futuro anche perché, allo stato, Di Fazio non
pare aver mostrato alcun segnale di presa di consapevolezza
della gravità delle proprie condotte”. Si parla negli atti di
“utilizzo smodato di benzodiazepine, somministrate in modo
occulto alle persone offese in quantitativi sempre maggiori”.
Le vittime hanno parlato a verbale, si legge ancora, di
“effetti pesantissimi sulle loro condizioni fisiche” a causa di
un “dosaggio” ritenuto “abnorme”.
Il gip mette in luce “la pervicacia delle condotte, la
capacità affabulatoria e l’alacrità con cui” Di Fazio “ha
cercato di sviare le indagini”. C’è anche il pericolo che l’uomo
fugga, si legge, dati gli “accertati legami con la Repubblica di
San Marino presso cui lavora la sorella”, medico, che potrebbe
costituire per lui “un rifugio”. Lo stesso Di Fazio,
intercettato il 5 aprile scorso, diceva, sapendo già di essere
stato denunciato dalla prima studentessa: “Questo casino qua
finisce, quando Antonello (ossia egli stesso) molla sto caz.. di
paese … vende tutte le aziende (…) io intanto me ne vado”.