“Niente è più terribile di un’ignoranza attiva”, tale celebre aforisma rappresenta, certamente, l’incipit ideale per riflettere sullo spiacevole episodio che, mio malgrado, mi ha visto protagonista di una ingiustificata denigrazione telematica. Mi riferisco alla vicenda MUSABA ed in specie alle polemiche sorte sul web relativamente al decespugliamento della strada interna che da Mammola conduce al museo.
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Orbene, voglio evidenziare che lo scrivente, così come ogni altro membro dell’attuale compagine amministrativa, non si è affatto disinteressato della manutenzione e/o pulizia della predetta strada che, per altro in alcuni tratti risulta di proprietà “demaniale”, in alcuni punti di competenza della provincia e/o Anas laddove scorre a ridosso e sotto i piloni della strada di Grande Comunicazione Jonio – Tirreno, sicuramente non riconducibile e non è una arteria comunale come si vorrebbe fare intendere in termini di eventuale manutenzione.
Invero, il sottoscritto – mediante il personale intervento dell’Assessore Cosimo Romeo – chiariva alla Sig.ra Hiske Maas (compagna e manager del maestro Nik Spatari), che così come stava già avvenendo per le strade del centro abitato di Mammola, subito dopo Pasqua – anche grazie alla auspicabile richiesta di collaborazione degli operai di Calabria Verde – si sarebbe effettuata la pulizia di quell’area, come spesso e annualmente è stato fatto, che peraltro, in quel momento, non rientrava tra le priorità poiché non risultava affatto impercorribile e/o comunque nelle pessime condizioni che si voleva far credere.
Nondimeno, tale proposta veniva ingiustificatamente respinta dalla Hiske, la quale insisteva nel pretendere l’immediato intervento e che, inoltre, dichiarava espressamente di non gradire la collaborazione e presenza degli operai di Calabria Verde.
Pertanto appare del tutto illegittimo imputare allo scrivente, n.q. di Sindaco, disinteresse o inerzia rispetto alla cura della strada che conduce al Musaba, se non si riesce a comprendere che l’azione amministrativa non può essere piegata alle logiche di visioni parziali delle specifiche esigenze organizzative di Musaba, ma deve essere esercitata nell’ottica di un miglioramento del benessere generale, che non può mai prescindere da un’organizzazione che deve tenere in debito conto le priorità di un intero territorio.
È evidente, quindi, che il sottoscritto, quale rappresentante di un’intera comunità è tenuto ad avere una visione globale che non escluda alcuna delle variegate realtà di cui si compone l’intero territorio comunale, nell’ambito del quale le azioni e gli interventi vengono programmati e realizzati non casualmente, ma alla luce di valutazioni che mirano sempre e comunque a tutelare l’intera “res publica”.
Dunque, seppure MUSABA costituisca una splendida realtà per Mammola non è né l’unica né ne costituisce il fulcro, in quanto Mammola è anche altro. Mammola è storia millenaria legata al culto di San Nicodemo, storia che emerge puntualmente giorno dopo giorno grazie anche al contributo del neo nato centro studi Nicodemei e ai tanti approfondimenti e contributi editoriali che ruotano e vengono pubblicati dalle pagine dell’Eco del Chiaro.
Mammola è archeologia industriale e del lavoro con i suoi tanti mulini ad acqua (alcuni ancora funzionanti e dislocati lungo il fiume Chiaro), Mammola è associazionismo con gli eventi ultra quarantennali della Sagra dello stocco e della Pro Loco. Mammola è produzione e valorizzazione delle De.C.O. (Denominazioni Comunali d’origine) e della produzione agro alimentare della ricotta affumicata e dei funghi, è imprenditoria della gastronomia con le diverse strutture ricettive. È tradizione popolare musicale con le esperienze del passato e le attività del presente. Mammola è questo e tanto altro!
Nella certezza di aver fornito ogni utile chiarimento, nel mettere in luce solo gli aspetti peculiari del nostro territorio, manifestando comunque la più ampia disponibilità per ulteriori ed eventuali delucidazioni, ritengo che la situazione denunciata è palesemente irragionevole e, comunque, integralmente riconducibile ad una fuorviante ed incompleta ricostruzione della realtà dei fatti.
Infine, ma non per ultimo, pro futuro, onde evitare di cadere nella tanto temuta “ignoranza attiva” che comprensibilmente J. W. Goethe ha definito “terribile”, invito i tanti commentatori del web ed in particolare tale Sig. Vincenzo Canigiula ad informarsi sulla storia, cultura e tradizioni che da sempre connotano il territorio mammolese che io orgogliosamente rappresento.