Si è parlato di malattie infettive lo scorso venerdì a Siderno , presso l’hotel Grand President, in un convegno organizzato dal Rotary Club locrese.
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Ospite della giornata è stato Carlo Torti, professore di malattie infettive presso l’università Magna Graecia di Catanzaro, che ha disquisito a lungo sullo stretto nesso esistente tra questo genere di disturbi e la globalizzazione. «Le malattie infettive – ha dichiarato il docente – hanno una rilevanza particolare nel contesto globalizzato del mondo contemporaneo. La globalizzazione è, infatti, un’arma a doppio taglio che ha apportato benessere ma che presenta quotidianamente importanti risvolti negativi.»
Globalizzazione significa persone che si spostano continuamente nel mondo, significa un aumento costante delle temperature che permettano a pericolosi insetti di sopravvivere, significa la crescita di un uso improprio degli antibiotici da cui si generano superbatteri resistenti a ogni tipo di cura; tutto ciò ha portato alla ribalta epidemie fino a poco tempo fa inimmaginabili e inesistenti capaci di causare anche la morte: «Si calcola che – ha chiarito il docente – nel 2050 si morirà maggiormente a causa delle nuove malattie infettive che per tumori, infarti o altro».
Un contesto di questo tipo rende quindi essenziale una gestione intelligente del processo di globalizzazione che permetta di attrezzarsi per la cura e l’abbattimento di tali epidemie.
INTERVISTE INTERNE A TG NEWS
FRANCESCA CLEMENO|redazione@telemia.it