Mer. Lug 3rd, 2024

Poesia, musica e improvvisazione: Locri celebra la cultura con un evento indimenticabile

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Ieri sera, nella Corte del Palazzo di Città, si è conclusa la due giorni della 55° edizione, dello storico concorso nazionale di poesia, il Giugno Locrese. Manifestazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale Città di Locri, come confermano  le parole del Sindaco Giuseppe Fontana  non lasciano dubbi “E’ la punta di diamante del nostro programma estivo“; una manifestazione dove la cultura è al centro dell’intrattenimento e dove la cultura è il volano del cambiamento per la nostra terra.

Nella serata conclusiva è stato messo  in scena uno spettacolo di altissimo livello, “Le Parole Note” di Giancarlo Giannini, un singolare incontro di lettura e musica. Piacevole conversazione tra amici, così si presenta lo spettacolo, come se tutti loro e tutti noi fossimo seduti al tavolino di un bar, una conversazione informale, jazz, improvvisata senza alcun copione. Il pubblico diventa parte dello spettacolo, al ritmo della musica suonata dal quartetto musicale del sassofonista Marco Zurzolo, diventando anch’esso uno strumento musicale e parte integrante dell’improvvisazione.

Cominciano a suonare le note sotto le stelle e poi alcune pause, e la magia si accende. La voce del maestro Giannini prende la scena; poesie di poeti noti al grande pubblico come Pablo Neruta, Giacomo Leopardi, Giuseppe Ungaretti, Alessandro Manzoni, Salinas, Shakespeare, Garcia Lorca, a anche di artisti meno noti o sconosciuti contemporanei o del passato. Il linguaggio verbale si unisce a quello non verbale, facendo la differenza nella recitazione, come solo un grande artista del calibro di Giannini riesce a fare, dando vera vita alle poche parole scritte su un foglio di carta bianco.

L’amore, la donna, la passione, la vita, sono i temi ispiratori di tutto, filo conduttore delle parole scritte e delle note suonate. Giannini, comanda lo spettacolo, recita, si siede, poi si alza e cammina lungo il palco, senza un copione, va così “a braccio”. “Suonatemi qualcosa, ah si, quel pezzo che fa ‘Dove sta Zazà….’” e  subito dopo “Basta“, iniziando a leggere le parole di una poesia, che il pubblico aspetta con gli occhi di un bambino, cercando di carpire delle prime parole quale sia, se conosciuta o sconosciuta, chissà; il maestro non la presenta la poesia, la legge solamente, dando così, oltre all’incanto dei suoi linguaggi, lo stupore della scoperta delle prime parole.

Giannini si  alterna continuamente con il gruppo musicale di supporto, stacchetti musicali in cui il maestro entra con un continuo colloquiale divertente e burbero (cabarettistico). Un vero spettacolo e una vera serata culturale. Altra nota piacevole, il quartetto in realtà era un quintetto perché, ospite della serata, si è aggiunto il locrese Massimo Cusato, grande artista di livello internazionale della nostra terra.

Umberto Eco diceva “ la funzione di ogni cultura è quella di produrre una crescita collettiva” e continuava ” La cultura, insomma, è un’alternanza continua tra la libera presa di parolo e la critica di questa presa di parola“. Il Sindaco di Locri Giuseppe Fontana, evidenziando l’importanza della cultura e riuscendo a  valorizzarla attraverso iniziative che abbiano questo obiettivo, fa un regalo a tutti noi, perché la cultura è libertà ed è il valore competitivo, il know-how di tutti noi e, se tutti noi riuscissimo a incrementare questo valore, il 

con il resto del mondo si ridurrà sensibilmente. 

Paco

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