Nicola Simone (Uil): «Inconcepibile da parte dell’Asp una simile mancanza di attenzione». Il dott. Arcà: «Si potrebbefar arrivare il colonscopiodal Tiberio Evoli di Melito»
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Da ieri, primo dicembre, la struttura dipartimentale di Gastroenterologia digestiva dell’ospedale di Locri non è più in grado di garantire i Livelli essenziali di assistenza ai cittadini che necessitano di esami diagnostici. Ad annunciarlo ieri è stato il responsabile della struttura il dirigente medico Rocco Arcà. Il motivo è tutto da ricercarsi nella circostanza che l’unico colonscopio “Pentax” in dotazione della struttura è andato in avaria ed è stato ritirato dalla ditta “Althea Italia” per le riparazioni del caso. A disposizione del reparto è rimasto soltanto un “muletto” che però non garantisce le stesse prestazioni. Motivo per cui il dottor Arcà si visto costretto a chiedere la chiusura del reparto e la sospensione dell’attività colonscopica di routine, dal momento che – scrive – «la strumentazione rimasta non consente di eseguire con sicurezza gli esami endoscopici». Un provvedimeno obbbligato, che segue la sospensione anche dell’attività “in urgenza”, sempre per carenza di strumentazione.
Arcà si è comunque dichiarato disponibile, se sarà autorizzato a farlo dalla direzione aziendale, a «spostarsi a turno, per eseguire l’attività endoscopica sui pazienti di Locri, presso l’unità endoscopica di Polistena sempre che anche la direzione di Polistena lo consenta». Secondo Arcà, sarebbe però «auspicabile e più semplice» spostare momentaneamente la strumentazione presente e momentaneamente inutilizzata all’ospedale di Melito Porto Salvo alla gastroenterologa di Locri, fino a che la situazione non sarà risolta.
Alla notizia della chiusura dellaGastroenterolgia di Locri, il segretario territoriale dell’Uil-Fpl, Nicola Simone evidenzia che «è inconcepibile in questo momento di Covid chiudere una unità operativa cosi importante a causa della poca attenzione da parte dei vertici dell’Asp che non trovano il tempo necessario per dotare le strutture ospedaliere delle necessarie apparecchiature per garantire i servizi essenziali ai cittadini, mentre trovano il tempo per effettuare modifiche poco legittime all’atto aziendale».
FONTE GAZZETTA DEL SUD
SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO