Dom. Set 1st, 2024

Qualche millennio or sono Aristotele affermava che se A è uguale a B e B è uguale a C allora A = C. Facile a capirsi, lo insegnano al primo anno delle superiori. Poi si diventa adulti e si capisce che bisogna applicare la logica. Chi è A, chi è B e, infine chi è C? Ad esempio se io dico: il prezzo di un chilo di piombo è uguale al prezzo di due chili di mele che è uguale al valore di dieci chili di ciliegie, di chi si sta parlando? Ovviamente del prezzo cioè del valore. Ma se dico: i componenti parlamentari di Alternativa c’è, avendo detto No al governo Draghi, sono stati espulsi dal Movimento 5 Stelle e poiché gli “Arditi” sostengono le tesi di Alternativa c’è anche gli “Arditi” dovranno essere espulsi. E’ la storia del pensiero unico, distorsivo e distopico. Chi pensa di fare un sillogismo tra Parlamentari e una parte della Base ci porta indietro nel tempo, nel cretinismo che è il contrario dell’evoluzionismo. “Venite pure avanti inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che cantate di versi senza forza, avrete soldi e gloria ma non avete scorza … godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non fa paura … non la sopporto la gente che non sogna …. all’amo non abbocco e alla fine della licenza io non perdono e tocco …. Coraggio liberisti, buttate giù le carte. Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato…. Io amo essere odiato. Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco” (Cirano, Guccini, 1996). Il portatore del sillogismo cretino, proprio perché tale, non discute di argomenti ma rivolge la sua preghiera ai parlamentari del Si perché facciano qualcosa, perché zittiscano gli ortodossi, gli iconoclasti. Se noi applicassimo lo stesso metodo dovremmo dedurre che se il portatore del sillogismo cretino non può e si rivolge a chi non può ne deriva il niente assoluto. E infatti non crediamo che abbiano ben capito Aristotele e la conseguenza del sillogismo cretino. Andiamo a memoria. Ben oltre il 40% degli iscritti a Rousseau si è pronunciato per il NO; dopo le sciocchezze commesse dal Governo dei Bravi quel No è diventato prevalente, ne consegue che chi deve essere espulso sono proprio coloro che stanno dalla parte del Si ridimensionato e chino al Governo dei Bravi manzoniani. Di più, l’impostazione sillogistica presta il fianco a vari limiti e oscura il resto. Prendiamo l’economia. Se tu mi offri solo il pane ma ho bisogno anche di acqua io da te prendo il pane e mi rivolgo ad altri per l’acqua. Sul piano sociologico, se io ho bisogno di acqua pubblica e tu mi dai la formula della gestione dell’acqua pubblica io mi rivolgo a chi mi dà l’acqua pubblica. Sul piano religioso, se io ho bisogno di parlare con Dio e tu mi fai parlare con i Santi quali intermediari di Dio io mi rivolgo direttamente a Dio. Le mie scelte sono sanzionabili? Se sono libero di votare No, se l’alternativa è tra il No e il Si, la mia libertà non conforme al tuo modo di pensare può comportare la conseguenza dell’espulsione? Ancora, da quando il voto contrario comporta l’espulsione? E ancora, sapete distinguere tra voto per un Governo tecnico e uno di indirizzo politico? Vi pare questo un governo politico? Si? Andate a studiare e pure in fretta. A noi pare che il gruppo di Alternativa c’è ha ben visto in quel voto di fiducia l’insorgere di un Governo tecnico, contrario ad ogni germoglio di democrazia, da voi e solo da voi tradita. L’aspirazione alla palingenesi è rinviata a causa di problemi dovuti al mancato apprendimento.

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E alla fin della licenza io non perdono e tocco.

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