Mar. Lug 16th, 2024

Il garante del M5s attacca poi anche Luigi Di Maio: “Giggino fa politica per lavoro, è cartelletta”

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Il garante del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, rilancia e conferma la regola dei due manati e condanna molti grillini alla “disoccupazione” (ma tanto si voterà il 25 settembre, due giorni dopo il maturamento dei vitalizzi). “Possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so. Ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile”, ha iniziato Grillo, che non ha mai perso la capacità di fare il comico.

M5s, Grillo conferma regola dei due mandati

“Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l’abbiamo fatto per ‘l’esperienza’, per andare avanti, ma perché ci vuole una interpretazione della politica in un nuovo modo“, ha proseguito Beppe Grillo. L’ex comico genovese, in un video girato nel patio di una casa al mare e postato sul suo blog, ha dunque ribadito la linea dura e pura del M5S. D’altra parte la campagna elettorale è già iniziata.

Abbiamo di fronte – chiama poi alle armi Grillo – qualcosa di straordinario. Sono tutti contro di noi. Tutti, tutto l’arco costituzionale. Anche fisicamente, spostano lo sguardo o addirittura la direzione in cui camminano quando ti vedono, come se fossimo degli appestati. Anche i bulli della stampa e della tv. Benissimo, se il sistema reagisce così vuol dire che abbiamo ragione“. 

“Ci vuole una nuova interpretazione della politica e vi dico la verità: tutti questi sconvolgimenti, queste defezioni nel nostro Movimento, queste sparizioni sono provocate da questa legge (dei due mandati, ndr) che è innaturale, che è contro l’animo umano – continua Beppe Grillo, prima di prendersela col “traditore” Luigi Di Maio –. C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una ‘cartelletta’ Gigino ‘a cartelletta’ ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero”. 

giornale d’italia
 

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