Mar. Lug 16th, 2024
A un agente di Messina parte un colpo (accidentale?) nella stanza dove c’erano la compagna e due bimbi. Video incastra aggressore a Lecce.

Urla provenienti da una camera, un forte trambusto, un colpo secco che i più attenti hanno percepito come uno sparo e poi interminabili minuti di gelo.

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Tragedia sfiorata nella tarda serata di martedì all’interno del “Residence Fondacaro”, uno dei più noti e frequentati bed & breakfast del capoluogo pianigiano, ubicato fra la via Pitagora e la trafficatissima via Francesco Tripodi, nel quartiere Ajossa, a poca distanza dalla Marina.

Una violenta lite tra una giovane coppia di poliziotti, sia lui che lei originari di fuori regione ma in servizio al commissariato di Gioia Tauro, è infatti degenerata in una presunta aggressione con arma da fuoco che, per fortuna, non ha provocato né vittime né feriti.

Secondo le prime testimonianze, che attendono ancora conferme, i due, non è chiaro se per vacanza o per motivi familiari, da tre giorni alloggiavano insieme presso la struttura. Tutto questo almeno fino lunedì quando, dopo un primo alterco, l’uomo avrebbe fatto rientro a Messina, sua città di provenienza, per poi tornare a Gioia Tauro in tarda serata.

Sempre stando a quanto è emerso in via ufficiosa, il poliziotto, ripresentatosi in camera, avrebbe malmenato la compagna-collega rifugiatasi in bagno, dando in escandescenze anche davanti ai genitori e alla sorella di lei che nel frattempo avevano raggiunto la donna. Tanti ancora gli aspetti poco chiari della vicenda e che sono ancora in fase di ricostruzione.

Da quanto è stato comunque possibile appurare, ad un certo punto, l’uomo avrebbe preso la pistola della compagna con l’intenzione di far fuoco non si sa bene (né mai forse si saprà) se all’indirizzo di qualcuno.

Nella stanza c’erano anche i due bambini della poliziotta che, in quel momento, erano circa le 21, sembra stessero già dormendo. D’istinto, la giovane agente sarebbe riuscita ad afferrare il braccio del convivente deviando lo sparo in direzione del soffitto. Una seconda “versione”, invece, riferisce che il colpo sarebbe partito in modo accidentale.

Subito dopo la colluttazione, un rappresentante dell’hotel, in questo periodo gremito di clienti, già allarmati per quanto udito nelle ore e nei minuti precedenti, deve aver intravisto l’uomo armato davanti alla porta della camera. «Ha una pistola, ha una pistola!»: il grido ha generato panico e fuggi-fuggi generale.

Non è chiaro l’epilogo di quei momenti concitati, ovvero se l’uomo sia stato bloccato o se, da solo, si è “tranquillizzato”. Quel che è certo è che i proprietari si sono subito prodigati, con nervi saldi e coraggio, per riportare la calma e rassicurare gli ospiti. Nel giro di pochissimo tempo, sul posto sono intervenute almeno due volanti della Polizia.

Secondo altre testimonianze, sarebbero stati proprio i colleghi a disarmare e a “dividere” la coppia. Anche su questo aspetto non sono arrivate né conferme né smentite.

Nell’arco di qualche ora, a Gioia era ormai notte, in città si è diffusa la notizia di una presunta sparatoria e il tam-tam che si è generato ha dato spazio alle supposizioni più disparate che hanno provocato apprensione: dall’ipotesi che ci fossero «ostaggi»… alla bomba che stava per esplodere, al “morto ammazzato”.

Comprensibilmente, vista la situazione particolare, massimo riserbo è stato mantenuto dalle forze dell’ordine, impegnate con i rilievi fino a quasi le 2 di notte: contattati sia la Polizia che i Carabinieri, nulla è trapelato se non per bocca di alcuni testimoni e solo a tardissima ora.

Ed è doveroso rimarcare che quella riportata è una ricostruzione raccolta da persone che si trovavano dentro il B&B. «Ringraziamo Dio che non c’è scappato il morto, anche per merito del pronto intervento delle forze di Polizia; è stata una bruttissima scena, specialmente perché avvenuta davanti ai bambini», è stato il commento diffuso.

Non si conoscono i motivi che hanno scatenato il violento contrasto ma, a quanto sembra, erano diversi giorni che i due litigavano, tanto che qualcuno li avrebbe visti discutere animatamente in un noto lido del lungomare cittadino. L’uomo è stato portato via dai colleghi; la struttura ricettiva, parte lesa, rimarrà aperta continuando regolarmente la propria attività. Agli inquirenti adesso il compito di stabilire l’esatta dinamica dei fatti.

Allegato:

Avrebbe tentato di strangolare sua moglie prima afferrandole il collo tra le mani e poi con la bretella di un vestito attorcigliata intorno alla gola. L’aggressione è stata ripresa, probabilmente con un telefonino, dalla figlia maggiorenne della donna che ha assistito alla scena e che ha mostrato le immagini ai poliziotti che hanno arrestato il presunto aggressore, Antonio Ancora, 44 anni, con le accuse di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

È successo a Taurisano, in provincia di Lecce. Dopo una telefonata che segnalava un violento litigio, gli agenti sono intervenuti nell’appartamento sul cui pavimento hanno trovato tracce di sangue.

fonte gazzetta del sud

 
 
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