Mar. Lug 16th, 2024

L’intervista al sindaco divenuto un simbolo dell’accoglienza e finito agli arresti domiciliari. Che ringrazia chi lo sta sostenendo e rifiuta la proposta di candidarsi alla Presidenza della Regione 

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Provato, ma pronto a combattere. Ancora scosso per le accuse che gli sono state rivolte, ma determinato a difendere la “sua” Riace e il modello nato «per colpa del vento», che ha messo radici perché «anche se c’è poco si divide, perché a casa nostra ci hanno sempre insegnato così». Prima dell’imponente manifestazione che ha invaso le strade di Riace, Mimmo Lucano ha parlato ai microfoni de L’altroCorriere Tv (l’intervista di Alessia Candito andrà in onda stasera alle 21,20 sul canale 211 del digitale terrestre) spiegando nei dettagli le vicende finite nell’inchiesta e quello che l’ha preceduta, raccontando le accuse che la Procura ha tentato di muovere e che poi sono state rigettate dal gip, dando la propria versione dei fatti su quelle che hanno portato al suo arresto. «Salvare una vita umana vale non un anno da sindaco, non 15, ma vale per tutta una vita», ha detto, per poi aggiungere: «Su questa cosa mi ci gioco la vita».

«CANDIDATO A GOVERNATORE? NO GRAZIE» Alla proposta lanciata da Rifondazione comunista di essere candidato alla Presidenza della Regione, Lucano ha risposto oggi sul suo profilo Facebook ringraziando chi gli ha espresso sostegno: «Un fiume di solidarietà una sensazione straordinaria un ricordo che mi porterò per sempre nel cuore. Non so come ringraziare tutti uno per uno. Abbiamo scritto una pagina che rimarrà indelebile nella memoria collettiva nella storia delle lotte sociali. Un popolo che si muove, che si mette in cammino verso il sogno di una umanità nuova libera dalle mafie dal fascismo dal razzismo e da tutte le ingiustizie. Non ho niente da raggiungere né sul piano personale né degli arrivismi politici e visto che in questi giorni è stata avanzata la proposta per una mia candidatura alla presidenza della Regione Calabria io ringrazio i compagni che l’hanno avanzata ma ritengo che in questo momento non sia utile per costruire un fronte unitario per riaffermare la necessità di contrastare l’attacco ai valori universali della solidarietà. Hasta Siempre».

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